Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il segreto dei paesi covid-free

- Di Andrea Priante

Solo il 3,7% dei comuni veneti non ha mai registrato contagi. Viaggio tra i segreti dei paesi Covid-Free.

Ariano è un paese nel profondo Polesine adagiato sulle rive del Po, a un tiro di schioppo dall’Emilia Romagna. Oggi è terra di contadini e artigiani. In passato, invece, era abitato soprattutt­o da zanzare che, fino ai primi decenni del secolo scorso, contribuir­ono a falcidiare le piccole comunità residenti. Per secoli, in questa zona, la malaria ha fatto migliaia e migliaia di vittime. Una su tutte, quel Dante Alighieri che qui soggiornò nell’estate del 1321: stando alla leggenda, fu proprio in questo viaggio che contrasse la malattia che lo portò alla morte.

La Storia, però, ha giravolte inaspettat­e. E così, quello che fu il paese decimato dalla malaria (ma qui colpì duro anche la peste), oggi resiste nell’ambitissim­o club delle città «Covid-free»: finora, nessuno dei suoi 4mila abitanti ha mai contratto il coronaviru­s.

Dei 563 comuni del Veneto, solo 21 non hanno dovuto fare i conti con la pandemia: appena il 3,7 per cento. Di questi, nove sono in provincia di Rovigo, quattro nel Bellunese e nel Vicentino, tre nella Marca e uno soltanto nel Veneziano. Tutte le comunità delle province di Padova e Verona, invece, hanno dovuto affrontare la pandemia.

Ma allora, qual è il segreto? Se l’è chiesto anche il governator­e Luca Zaia: «Su questa situazione abbiamo idee diverse - ha detto alcune settimane fa - per questo ho posto il quesito al mondo scientific­o. Sono fattori che vanno analizzati dal punto di vista epidemiolo­gico». L’idea era di indagare su questa sorta di «immunità» di cui sembrano godere alcune zone. Purtroppo l’iniziativa si è subito arenata e di studi non ne sono partiti, anche perché gli scienziati contano di ottenere le risposte che cercano dai test genetici svolti su chi il virus l’ha invece dovuto combattere, a partire dagli abitanti di Vo.

«Credo abbia influito il fatto che, da noi, il “distanziam­ento sociale” è la normalità», ipotizza il sindaco di Ariano, Luisa Beltrame. «Il territorio è molto vasto e qui mediamente vivono 52 abitanti per chilometro quadrato, un numero bassissimo. Per fare un esempio, nel vicino paese di Corbola i residenti per chilometro sono 162». A contribuir­e a tenere alla larga il virus, probabilme­nte, è stato anche il limitato tasso di contagi registrato nell’intera area del delta del Po.

Tra i comuni «graziati» c’è Castelgugl­ielmo, nell’Alto Polesine. «Potrebbe aver inciso la bassa dinamicità della popolazion­e», azzarda il sindaco Maurizio Passerini. «Abbiamo un numero elevatissi­mo di anziani, che quindi si spostano poco e raramente escono dal paese. Anche i giovani lavorano per lo più nelle aziende della zona. Evidenteme­nte questo ha limitato le occasioni di importare il virus».

L’elenco dei paesi Covidfree è composto da realtà piccole o medio-piccole. Se quella col numero di residenti più elevato è Ariano, la meno abitata è Laghi (Vicenza), che coi suoi 129 abitanti è anche il comune più piccolo dell’intera regione. Se qui ha influito il naturale isolamento della comunità - distribuit­a tra tante piccole contrade e casolari solitari - più difficile trovare una spiegazion­e dell’«immunità» conquistat­a (almeno finora) da Cona, la cittadina della provincia di Venezia conosciuta soprattutt­o per aver ospitato il più grande centro di accoglienz­a per profughi della regione. Secondo il sindaco Alessandro Aggio, la ricetta è composta da ingredient­i diversi: «Uno stile di vita sano, l’aria buona della campagna, il buonsenso delle persone e, soprattutt­o, tanta fortuna».

La casualità, sicurament­e, ha avuto un ruolo importante nel preservare i 21 comuni Covid-free. «Magari da noi il contagio può essere stato sfavorito dal fatto che, una volta chiuso il museo del Canova, non esistono altri luoghi di forte aggregazio­ne», dice il sindaco di Possagno, Valerio Favero. Solo un’ipotesi. Perché alla fine anche lui alza le mani: «La verità è che non esiste la bacchetta magica e quindi temo non ci sia un motivo per cui alcune comunità sono state travolte dall’emergenza mentre altre, del tutto simili per dimensioni, ne sono state soltanto sfiorate. A volte le cose, vanno così».

La verità è che non esiste la bacchetta magica per salvare un paese, a volte le cose vanno così

Stile di vita sano, aria buona della campagna, ibuonsenso delle persone e, soprattutt­o, tanta fortuna

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