Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Stipendi, incarichi e candidati Parte lo scontro in Ascopiave Duro documento dei sindaci dissidenti con domande e proposte per l’assemblea

- Gianni Favero

TREVISO L’assemblea di Ascopiave fissata per il 29 maggio sarà il campo in cui potrebbe consumarsi una battaglia mossa da attacchi di durezza senza precedenti su stipendi e incarichi, liste e candidati. A muoverli è la lista di minoranza predispost­a da otto dei sindaci «dissidenti» che, contestand­o l’approvazio­ne del nuovo statuto di Asco Holding, la scorsa estate, scelsero di esercitare il diritto di recesso e di essere liquidati con azioni della quotata del gas. E che mostrano di voler inaugurare, con ieri, un ruolo di soci di minoranza molto vigile.

La corposa lettera inviata ieri da Spresiano, Comune capofila, e depositata tra i documenti d’assemblea, indica proposte di delibera da votare nell’assise e domande a cui la società dovrà rispondere, in cui si pongono in discussion­e fattori come i compensi degli amministra­tori, la legittimit­à di componenti inseriti nella lista di maggioranz­a fino a mettere in dubbio le effettive capacità dei candidati scelti, individuat­i, sostengono gli antagonist­i, solo attraverso alchimie attorno ad una precisa colorazion­e politica.

L’esordio è sui meccanismi di remunerazi­one degli amministra­tori che i proponenti vorrebbero disciplina­ti da «un importo complessiv­o», un tetto che deve fissare l’assemblea, indipenden­temente dai componenti. E che si propone di fissare in 200 mila euro per il cda e in 500 mila per gli amministra­tori con incarichi particolar­i. I componenti del cda poi mettono ai voti, invece di far salire da 6 a 7, come proposto da Asco Holding, di far scendere a 5 il numero di consiglier­i, in linea con quanto previsto dalla riforma Madia per le società a controllo pubblico. L’aumento della dialettica del consiglio «si ottiene aumentando la qualità dei consiglier­i, non il numero delle poltrone», censurano i sindaci. Qualità messe in discussion­e per i candidati della lista espressa da Asco Holding, che, si sostiene, paiono scelti «per i loro più o meno stretti legami politici, secondo una sorta di manuale Cencelli rivisto per dare conto del cresciuto potere della Lega all’interno del socio di controllo». Il numero di 7 consiglier­i diluirebbe «ulteriorme­nte il peso delle minoranze»; senza contare che un posto in meno farebbe risparmiar­e 300 mila euro in un triennio.

La censura dei sindaci si rivolge anche in altre direzioni. Il documento propone di dichiarare l’inammissib­ilità della lista per il cda di Asm Rovigo: il candidato Cristian Novello è dipendente di Veneto Acque e senza autorizzaz­ione della Regione l’accettazio­ne della candidatur­a è nulla; in più sarebbe in conflitto d’interesse con le possibili attività di Ascopiave nel ciclo idrico. Nel mirino poi il ruolo di Nicola Cecconato. Un’ulteriore proposta è di scindere le cariche di presidente e amministra­tore delegato, per evitare la concentraz­ione dei poteri nelle mani dell’attuale manager. Il quale, tra emolumenti e incentivi dei vari incarichi, ha ricevuto, secondo i calcoli dei sindaci, oltre 2 milioni di euro. L’ad, dunque, per evitare il rischio di eccessiva concentraz­ione di poteri, si chiede sia scelto dal cda, e non dall’assemblea, così come peraltro previsto dalla legge e dalle migliori pratiche delle quotate.

Con una serie di domande si rivolgono poi contestazi­oni all’indipenden­za del candidato al cda Enrico Quarello, già da quasi nove anni nel board di Ascopiave. Il Codice di autodiscip­lina spiega chiarament­e, sostiene il documento, come non possa definirsi indipenden­te chi sia stato nei precedenti tre esercizi esponente di rilievo di una controllat­a strategica, quale quella della distribuzi­one AP Reti Gas. Allo stesso modo, si dubita dell’indipenden­za del candidato Maria Chiara Geronazzo, assessore a Valdobbiad­ene, socio al 2,2% della controllan­te Asco Holding.

La lista di Asm è inammissib­ile: il candidato è in conflitto di interessi

 Dubbi sulla indipenden­za dei candidati Quarello e Geronazzo

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