Bugaro, scrittore in stand by «Torte e risotti ma niente libri»

«Sono stato come un vegetale per almeno un mese, non ho fatto nulla, ho ascoltato Philip Glass, non ho visto la televisione, non ho scritto, non ho letto libri». Alla faccia di chi pensa che gli scrittori approfittino dei silenzi per scrivere libri. Romolo Bugaro, autore padovano pluripremiato di libri quali «Effetto domino» e «Non c’è stata nessuna battaglia», per citare i più famosi, ha invece messo i pensieri in stand by.

Bugaro, proprio lei non ha aperto neanche un libro?

«Lo giuro! Non ci sono riuscito, proprio in una fase in cui vi sarebbe stata l’occasione di dedicarsi a tutto quello che non abbiamo il tempo di fare durante la nostra vita normale, tutto è stato sabotato dal silenzio surreale, dal tempo dilatato».

Non ha cucinato?

«Ah certo, io sono un grande cuoco: risotti, torte con il pane carasau, altri piatti elaborati».

E non è ingrassato?

«No, ho una mini palestra a casa con cui mi tengo in forma, me ne sono stato alla larga anche dalle polemiche sui runner, sui 200 metri fuori casa, insomma la pace totale».

Nessuna ansia? Ci spieghi il suo segreto..

«Ho capito che in questo periodo non si poteva fare niente, inutile opporsi a questa condizione in alcun modo».

Lei, oltre ad essere uno scrittore, ha uno studio legale, come si prepara alla Fase due?

«La verità? Non ne ho nessuna voglia, mi manca la mia normalità ma non ho voglia di tutta quella frenesia che c’era prima».

Le è venuta l’ispirazione per un romanzo?

«Siamo ancora tutti troppo dentro a questa fase per capire cosa sta succedendo, c’è bisogno di distanza, quando il tutto si sarà sedimentato ci saranno i presupposti per guardarci indietro e capire cosa ci è accaduto. E allora si potrà scriverne».

Romolo Bugaro