Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Valdastico Nord, c’è il progetto definitivo È solo per il tratto veneto. E Trento latita

La Regione e A4 tirano dritto e completano l’iter ma sul secondo lotto è nebbia fitta

- M.Za.

VENEZIA Chiamala «A31 Nord», chiamala «Valdastico Nord», per i meno giovani funziona anche «PiRuBi». Fatto sta che la grande incompiuta del Nordest fa rima con scontri (veneti versus trentini), rinvii lunghi decenni, tracciati a non finire (siamo arrivati a cinque) da mezzo secolo abbondante. Aveva fatto sognare il cambio al timone della Provincia di Trento con il leghista Maurizio Fugatti ma le speranze sono subito naufragate sul tenace «no» dei territori. Ieri, però, il Veneto ha messo un punto con l’ultimo incontro con i territori per il «là» all’approvazio­ne del progetto definitivo del primo lotto. Quello veneto, fino a Pedemonte. Poi, dal confine con il Trentino, è nebbia fitta.

L’annuncio arriva da A4 Holding, la concession­aria autostrada­le della Brescia-Padova che al prolungame­nto e alla realizzazi­one dell’A31 (altra asta autostrada­le che ha in gestione) ha legato il rinnovo della concession­e in scadenza nel 2026 evitando la gara europea. Un impegno da 3 miliardi di euro per essere precisi. «Nuova Valdastico a Nord: definite anche le ultime varianti - spiega la società -. Dopo un triennio si avvia al completame­nto l’iter di approvazio­ne del progetto definitivo del primo lotto della A31 Nord in territorio veneto». La società del Gruppo Abertis (per inciso, confortata nelle ultime settimane da una ripresa del traffico che ha toccato il 112% per i veicoli leggeri) ha incontrato ieri Regione, Provincia di Vicenza e i Comuni di Piovene Rocchette, Cogollo del Cengio, Arsiero, Valdastico e Pedemonte. All’ordine del giorno le varianti di tracciato rispetto al progetto preliminar­e. Il progetto definitivo del tratto veneto della A31 da Piovene Rocchette alla Valle dell’Astico, predispost­o da A4 Holding quasi tre anni fa (giugno 2017), prevede il prolungame­nto verso nord della Valdastico per altri 17,84 km, collegando­si alla viabilità ordinaria tramite due svincoli: quello di Cogollo del Cengio e quello di Valle dell’Astico-Pedemonte.

Costo del primo lotto: 1,3 miliardi, altri 1,7 per quello trentino. Dopo le osservazio­ni di Regione e Sovrintend­enza, si sono attuate alcune modifiche come lo stralcio del casello di Cogollo del Cengio con l’aumento del tracciato in galleria e il potenziame­nto della Provincial­e 350. Modifiche approvate da ministeri e istituzion­i competenti. Manca solo la delibera di giunta regionale (ormai imminente) e l’ultimo ok dal Cipe. A4 Holding auspica si possa procedere col secondo lotto. Il problema resta Trento che, in ultima battuta, ha chiesto uno sbocco a sud di Rovereto. Ipotesi bocciata all’unanimità da trasportis­ti e ambientali­sti: l’arco fra Vicenza e Trento punterebbe decisament­e verso sud anziché verso nord attraversa­ndo, per altro, una serie di territori a rischio di dissesto ambientale. Anche perché spetta a Trento, l’avvio della Vas,Valutazion­e ambientale strategica, sui possibili tracciati. L’assessore regionale Elisa De Berti spiega: «La posizione della Regione è che, anche a seguito della Vas, venga fatta la scelta che tecnicamen­te è più sostenibil­e dal punto di vista economico, ambientale e trasportis­tico». L’aggancio a Rovereto Sud rischia, ma lo aggiungiam­o noi, di non soddisfare nessuno di questi tre criteri.

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