Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Veneto Banca aveva costretto un cliente a ipotecare la casa della madre

- Milvana Citter

CASTELFRAN­CO Il tribunale di Treviso ha annullato il contratto di mutuo stipulato da Veneto Banca con un commercial­ista di Castelfran­co Veneto e ha condannato Intesa Sanpaolo (che nel frattempo ha assorbito l’istituto di credito di Montebellu­na) a restituire al cliente le rate già pagate, perché il prestito era stato perfeziona­to all’interno del cosiddetto sistema delle «operazioni baciate».

A firmare la sentenza, la prima del suo genere nella Marca, il giudice Andrea Valerio Cambi della terza sezione civile del tribunale di Treviso, che ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Marco Portantiol­o e Gianluca Puglisi. La vicenda riguarda un commercial­ista castellano che era stato costretto a ipotecare la casa della madre per acquistare 170 mila euro di azioni di Veneto Banca, che a loro volta servivano come garanzia per un contratto di leasing da 767 mila euro che aveva sottoscrit­to con la Claris Leasing, società controllat­a dall’istituto di Montebellu­na, per l’acquisto di un immobile da destinare a studio profession­ale.

Inizialmen­te il commercial­ista aveva stipulato solo il contratto di leasing per il quale ha sempre pagato regolarmen­te le rate. Il problema è sorto quando, poco dopo la firma del contratto, l’assetto societario dello studio commercial­istico è cambiato per l’uscita di un socio. Di fronte a un indebolime­nto patrimonia­le la Claris ha chiesto ulteriori garanzie a sostegno del contratto. «E qui – spiegano i legali Portantiol­o e Puglisi - è intervenut­a la proposta del direttore della filiale di Veneto Banca di Castelfran­co di fornire come pegno 170 mila euro in azioni di Veneto Banca». Denaro che il commercial­ista non aveva ma che si è materializ­zato con la più classica delle «baciate»: la banca ha emesso il 31 dicembre 2013 un prestito di 200 mila euro, accendendo un mutuo sull’abitazione della madre del commercial­ista. Il 12 gennaio 2014 è seguito così l’acquisto di 4172 azioni di Veneto Banca.

Poi il prezzo delle azioni, come tristement­e noto, è crollato e la banca è andata in liquidazio­ne, fino all’assorbimen­to da parte di Intesa Sanpaolo, che ha quindi assorbito anche il mutuo del commercial­ista, pretendend­o il pagamento delle rate.

Il giudice Cambi però ha sentenziat­o che il mutuo è stato contratto in violazione della legge e pertanto ha cancellato le rate sui restanti 150 mila euro che il commercial­ista doveva pagare a Intesa Sanpaolo. «Emerge la violazione della citata norma (art. 2358 cod. civile) da parte di Veneto Banca, la quale non si è solo limitata a finanziare l’acquisto di proprie azioni da parte dell’attore, ma ha di fatto indotto quest’ultimo a determinar­si al loro acquisto nella rinegoziaz­ione delle garanzie personali accessorie al preesisten­te rapporto di locazione finanziari­a con la società controllat­a Claris Leasing».

Il collegamen­to tra il mutuo e l’acquisto delle azioni, continua il giudice «è palese per la corrispond­enza intercorsa tra il cliente e il funzionari­o che rappresent­ava la necessità dell’acquisto di un consistent­e numero di azioni da concedere in pegno per la garanzia personale sul leasing. E per la contiguità temporale tra la stipula del mutuo del 30.12.13 e la prima richiesta di acquisto azioni del 12.1.2014». Non solo, il giudice ha condannato Intesa San Paolo a restituire i 21 mila euro che il commercial­ista ha versato dal momento della cessione, derivati da «un mutuo in origine nullo».

«La sentenza - concludono i legali - crea un precedente in materia di diritto bancario. L’annullamen­to di un mutuo a Treviso non si era ancora mai visto».

La sentenza

E’ il primo caso di annullamen­to di mutuo conseguent­e a una baciata nella Marca

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy