Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tav, arriva l’ok del Cipe al Nodo di Verona Est
De Berti: «Oltre 7 milioni per la mitigazione». Confindustria: «Punto cruciale, si intrecciano i due corridoi Ue»
Dopo la travagliata soluzione alla Galleria di Lonato, nel Bresciano, (due bandi, una sola offerta per il secondo, a febbraio, e l’aggiudicazione a Seli Overseas di SaliniImpregilo), ieri un’altra svolta per l’alta velocità/alta capacità (Av/Ac) in Veneto. Il Cipe ha approvato il progetto preliminare del «Nodo Verona: ingresso est»Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha cos’, di fatto, chiuso la fase di progettazione preliminare dell’intervento complessivo di sistemazione del Nodo Av/Ac di Verona lungo la tratta Torino-Milano-Venezia.
La prospettiva, ora, è il resto del tracciato della Tav verso est fino a Padova per chiudere la tratta veneta.
«Aggiungiamo un altro importante tassello al pieno e funzionale completamento della Torino-Milano-Venezia – sottolinea l’assessore regionale alle Infrastrutture, Elisa De Berti –, opera ferroviaria strategica di fondamentale importanza per risolvere i problemi di mobilità del territorio. Capace di assicurare una significativa riduzione dei tempi di percorrenza, l’alleggerimento della rete ordinaria e l’incremento della qualità e dell’affidabilità del servizio».
Nello specifico, il progetto dell’Ingresso Est, che interessa soltanto il territorio del Comune di Verona, prevede una serie di interventi: oltre al nuovo tratto di linea AV/AC Milano-Venezia, ci sono le modifiche al tracciato della linea storica e a quello della Verona-Brennero. Cambiano volto anche le stazioni di Verona Porta Nuova e Verona
Porta Vescovo il cui scalo merci diventerà un grande parco cittadino già conosciuto come «central park». Con l’approvazione del progetto preliminare da parte del Cipe si concretizzano, poi, il nuovo scalo in località Cason, la modifica del tracciato dei raccordi che dal bivio San Massimo, Quadrante Europa e bivio S. Lucia si dirigono verso Verona Porta Nuova scalo e, appunto, la dismissione dello scalo merci di Verona Porta Nuova.
Costo complessivo del lotto è di 379,96 milioni di euro, interamente finanziato con le risorse relative al Contratto di Programma 2017-2021 e nell’aggiornamento 2018-2019 relativo al progetto della Linea Av/Ac Verona-Padova.
Da Verona in poi, cambia anche il general contractor: si passa da Cepav Due a Iricav Due. Quest’ultimo sta firmando, con Rfi, l’atto aggiuntivo sulla tratta Verona-Vicenza a cui seguiranno la valutazione delle prescrizioni del Cipe e il confronto con il territorio. Più indietro l’ultimo miglio, per così dire, la tratta fra Vicenza e
Padova su cui, però, sono in corso interlocuzioni fra il Comune di Padova, la Regione e Rfi. Qui, però, non c’è ancora neppure un progetto preliminare.
Quanto al nodo veronese, «la Regione del Veneto, oltre ad aver espresso i propri pareri di competenza – precisa De Berti –, si è costantemente impegnata nel coordinamento dello sviluppo progettuale, assicurandosi tra l’altro che venissero destinate nella misura massima prevista, 7,45 milioni di euro, le risorse per la realizzazione di opere compensative di mitigazione». Soddisfazione da parte di Franco Miller, advisor di Confindustria Veneto per Tav e Oti Nord (Osservatorio Infrastrutture e Territorio): «l’ok al progetto preliminare del Nodo Verona Est approvato dal Cipe, è un’ottima notizia. - dice Miller - Questo via libera era atteso perché il nodo di Verona, già in programma, è crocevia strategico dove si incontrano i corridoi del Brennero (nord – sud) e quello de Mediterraneo (da ovest a est). Per questo Verona è tappa fondamentale per lo sviluppo dell’Alta Velocità. Ci fa piacere che il Cipe abbia dato approvazione. Speriamo che la Corte dei Conti sia altrettanto veloce nell’iter deliberativo in modo da passare in tempi rapidi alla fase di contrattualizzazione con il soggetto chi sarà delegato a costruire la tratta». Festeggia anche la deputata veronese del Pd, Alessia Rotta che dà merito all’ex ministro Graziano Delrio e all’attuale titolare del Mit, Paola De Micheli.
Franco Miller Verona è strategica con il collegamento a Nord e la tratta verso Est