Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Linee Inail, assist dai sottosegretari Pd «Norme regionali per la riapertura»
Fondi extra per Comuni e Province, solo 500 milioni ai trasporti. I dem: «Confronto tra Roma e Venezia, oggi la decisione»
VENEZIA L’«apriti sesamo», con distanziamento ridotto fra tavoli al ristorante e ombrelloni in spiaggia, passa per una «modulazione in chiave regionale delle linee guida Inail». La definizione è dei tre sottosegretari dem veneti: Achille Variati (Viminale), Pier Paolo Baretta (Economia) e Andrea Martella (Presidenza del Consiglio) che, ieri, nel corso del punto settimanale hanno confermato che in queste ore è in corso un confronto serrato fra Roma e Venezia per un’autonomia decisionale da concedere alle Regioni virtuose in questa fase. «È in corso un confronto molto serio del governo con le Regioni - spiega Martella - a proposito delle aperture differenziate dal 18 maggio e sempre alla luce dell’algoritmo che misura il contenimento del contagio e la tenuta del sistema sanitario. I protocolli per le categorie che potrebbero riaprire, parlo di parrucchieri, estetiste, ristoratori sono stati elaborati dall’Inail e dall’Iss (Istituto superiore di sanità) ma poi validati dal Cts (Comitato tecnico scientifico) in cui siedono anche i rappresentanti delle Regioni. Il confronto è ancora aperto ma si dovrà trovare un punto di caduta. La discussione in corso è per valutare se i protocolli possono essere modificati in chiave regionale senza nulla togliere al versante della sicurezza. È iniziata una nuova fase di responsabilità da parte di tutti, cittadini inclusi. Anche in Veneto dove dobbiamo evitare contrapposizioni che non servono a nulla e non danno ai cittadini livelli di certezza necessari».
Secondo Variati non va trascurato il messaggio sulla sicurezza percepita dai cittadini nel momento in cui si riavvicinano al parrucchiere o al bar sotto casa: «I protocolli Inail nascono per dare sicurezza ai clienti e ai lavoratori non certo per complicare la vita. Entro venerdì (oggi, ndr) ci sarà margine per una modulazione territoriale dei protocolli. Non dimentichiamo che è a vantaggio di tutti. Se un lavoratore si ammala è evidente che un ispettore del lavoro farà le sue verifiche proprio sui protocolli di sicurezza». La discussione è ancora in corso nella sede della Conferenza Stato-Regioni «ma è chiaro - conclude Martella - che ciascuno, anche a livello regionale, si prenderà le responsabilità che deve prendersi, sarebbe opportuno che ci si arrivasse insieme per garantire quante più aperture possibili nella massima sicurezza».
Nel commentare la bozza del Dl Rilancio, Variati ha dettagliato lo sforzo per sostenere gli enti locali: «Sul tavolo ci sono 3,5 miliardi di cui 3 miliardi ai Comuni e 500 milioni a Province e città metropolitane. Sono risorse aggiuntive rispetto ai fondi tradizionali e il Veneto pesa per il 7-8%. Il ministero dell’Interno si assume la responsabilità di erogarne il 30% entro dieci giorni secondo il criterio delle entrate che i Comuni hanno avuto lo scorso anno». Si tratta di tamponare i mancati introiti legati a contravvenzioni, plateatici, oneri comunali e così via. Il restante 70% sarà assegnato con un monitoraggio settimanale fra raun’idea gioneria dello Stato, Anci e Upi. Per i mancati introiti da tassa di soggiorno si è creato un ulteriore fondo di 100 milioni.
Buone notizie anche per l’espansione dei plateatici con due norme: basterà una semplice domanda da parte degli esercenti e assoluta gratuità per la Cosap, il canone di occupazione per gli spazi pubblici. Meno buone quelle sul Tpl, il trasporto pubblico locale. I 600 milioni ipotizzati sono diventati 500 ma il solo Veneto denuncia un «buco» di 200 milioni per quest’anno e nei 500 si è infilata anche la cifra importante dei rimborsi degli abbonamenti non goduti. «Ma questi 500 milioni - specifica Baretta - non seguiranno il più lungo iter tradizionale, andranno direttamente alle aziende di trasporto con un criterio che tiene conto della perdita di fatturato nel 2020 rispetto ai due anni precedenti».
Alle imprese, poi, gli ormai noti aiuti a fondo perduto: esenzione del saldo Irap 2019 e della prima rata 2020 cioè il 40% dell’acconto normalmente versato per favorire la liquidità delle aziende. Fra i provvedimenti più attesi anche il 60% di credito di imposta per la locazione di immobili non abitativi ma anche l’abolizione della prima rata dell’Imu per alberghi e stabilimenti turistici. Per gli autonomi, bonus di 600 euro confermato per aprile che passa a 1000 euro a maggio coprendo così anche gli «esclusi» della prima ora, una categoria su tutti: gli stagionali del turismo. E, a proposito di turismo, Baretta conferma che il ministro Dario Franceschini si sta battendo in Europa per fermare i corridoi unilaterali che potrebbero favorire mete come la Croazia.
Si è parlato, infine, anche di elezioni alla luce del pressing dei governatori uscenti per le urne a luglio. «Il governo ha fatto un decreto ora è in sede di conversione in Parlamento spiega Variati - e la finestra prevista (che esclude luglio ndr)è stata concordata con tutte le forze politiche. Vediamo se ora dalle forze politiche in sede parlamentare verrà qualche emendamento».
Variati Sul voto va detto che la finestra ora al vaglio del Parlamento è stata concordata con tutte le forze politiche