Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Serena: «E ora il nostro calcio deve ripartire»

L’ex attaccante azzurro e il sistema in stand by

- Canello

«Credo che il calcio debba e possa ripartire: anche perché se non si fa adesso, in agosto ritroverem­mo gli stessi problemi». Parola di Aldo Serena, ex punta di Juve, Inter, Milan e Toro e Nazionale.

Aldo Serena, come sta vivendo la quarantena di isolamento a causa dell’emergenza coronaviru­s?

«Sono a Montebellu­na, ho un grande giardino e sono fortunato. Qui ho i miei cavalli, mi hanno aiutato a gestire l’emergenza e la solitudine causata dal virus».

Giorni duri per il calcio: si discute di protocolli, allenament­i individual­i e collettivi, di come ripartire. E ancora non c’è certezza se i campionati torneranno ad allietare i nostri weekend.

«Ci sono tante questioni in sospeso. Credo che il sistema calcio possa e debba ripartire. Anche se non si ripartisse adesso, ad agosto ci sarebbero gli stessi problemi».

Sono passati 30 anni da Italia ‘90. Le fa impression­e?

«Sì, davvero... Fu un Mondiale indimentic­abile, che avremmo meritato di vincere, perché eravamo la squadra più forte. Tutta Italia spingeva con noi per un grandissim­o traguardo».

Poi l’Argentina e quei maledetti rigori...

«E’ un peccato che sia finita così. Il rigore fallito in semifinale rimarrà una macchia nella mia carriera. Una disdetta perché fino a quel momento avevo fatto un ottimo Mondiale, fino a prendermi la maglia da titolare accanto a Schillaci».

Parliamo di calcio veneto: il Verona in serie A?

«Una stagione eccezional­e, ha sorpreso tutti. Lo davano per spacciato a inizio anno, invece abbiamo visto cosa è riuscito a fare Juric».

Lo definirebb­e il migliore tra i tecnici emergenti?

«Gasperini ha qualche discepolo in giro per l’Italia, Juric

è il più bravo... Il calcio totale dell’Atalanta è magnifico, io penso che se si incastrano alcune cose possa arrivare nel giro di qualche anno a vincere lo scudetto, come fece il Verona di Bagnoli».

In B Cittadella, Chievo e Venezia hanno diversi obiettivi e diverse prospettiv­e...

«Il Cittadella è il lato bello del calcio. È incredibil­e cosa riesca a fare col budget più basso della serie B. Ogni anno viene collocato agli ultimi posti delle griglie di partenza e poi è sempre in prima linea a lottare per la A. Il Chievo è retrocesso, ha cambiato allenatore e sappiamo bene quanto sia difficile tornare nella massima serie dopo una retrocessi­one. Dal Venezia mi aspettavo di più».

Eppure il calcio di Dionisi si fa apprezzare...

«Questo è vero, ma la proprietà è sempre stata ambiziosa e con l’equilibrio che c’era quest’anno pensavo a qualcosa di meglio».

Se il Vicenza dovesse essere promosso in B potrebbe ambire al doppio salto?

«Nel 1979-80 vinsi un campionato col Como, che aveva appena conquistat­o la serie B e fece il doppio salto. Lo può fare anche il Vicenza, indovinand­o la campagna acquisti e confermand­o i migliori. Se, come pare, andrà in B, può essere una candidata alla doppia promozione».

Il Padova era partito bene, poi si è afflosciat­o.

In Veneto

Il Verona eccezional­e, in B mi aspettavo di più dal Venezia. Il Vicenza? Può fare il doppio salto»

«Però come tecnico ha preso Mandorlini, un mio amico e un mio ex compagno di squadra all’Inter. È l’uomo giusto per sostenere le pressioni ambientali, il Padova costruisca attorno a lui e i risultati arriverann­o».

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 ??  ?? Nazionale Aldo Serena svetta di testa per il 2-0 nel match contro l’Uruguay ai Mondiali ‘90
Nazionale Aldo Serena svetta di testa per il 2-0 nel match contro l’Uruguay ai Mondiali ‘90

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