Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Indicatori tutti in calo Solo 50 letti occupati in terapia intensiva Diciannove i morti

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VENEZIA Sono diciannove le nuove croci piantate sul calvario dell’epidemia sanitaria da Covid-19 ma tutti gli indicatori, dai contagi ai letti di terapia intensiva sono ormai in picchiata. Dieci decessi sono stati registrati in ospedale, nove nelle case di riposo. Lutti che hanno colpito gli ospedali di Borgo Trento, a Verona, Treviso, Belluno ( più un caso all’ospedale di Comunità del capoluogo dolomitico), Conegliano, Villa Salus a Mestre, il Santorso a Bassano, Villafranc­a e Marzana sempre nel Veronese.

Intanto continua a lievitare il numero di tamponi effettuati sui veneti. Ieri il governator­e Luca Zaia ha ricordato che si sta sfiorando quota mezzo milione, per la precisione 485.906 tamponi fatti, undicimila solo nelle ultime 24 ore. I positivi totali, a ieri, erano 18.902, soltanto 44 in più rispetto al giorno precedente e nonostante le decine di migliaia di tamponi fatti.

Scende anche il numero dei soggetti in isolamento domiciliar­e: 4.259, 77 in meno rispetto al giorno precedente. Numeri in calo costante che restituisc­ono, naturalmen­te, l’immagine fedele della situazione di dieci giorni fa quando, ha ricordato Zaia, si è sperimenta­to il primo significat­ivo allentamen­to delle misure di contenimen­to con le riaperture di quasi tutte le attività produttive lo scorso 4 maggio. Se i contagi originati in quei giorni continuano a scendere significa che il contenimen­to sta funzionand­o.

Numeri confortant­i, quindi, soprattutt­o quelli legati ai ricoveri ospedalier­i e quindi ai casi più impegnativ­i di lotta alla malattia. I ricoverati ieri sera erano 624 di cui, però, soltanto cinquanta in terapia intensiva. Cifre che solo un mese fa sembravano un miraggio e che ora, invece, diventano la base migliore su cui posare la vera prova del nove: le riaperture pressoché complete dai bar ai ristoranti, dai centri estetici ai parrucchie­ri passando per attività commercial­i e persino palestre e piscine.

A disciplina­re le riaperture ci saranno una serie di norme e linee guida che includono distanziam­ento sociale e uso dei dispositiv­i di protezione ma ad allargare o a stringere la ritrovata libertà saranno comunque i 21 parametri dell’algoritmo elaborato dal ministero della Salute proprio per monitorare la Fase due. (m.za.)

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