Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Pulizie, distanze e idee: dietro le vetrine c’è fermento

Confcommer­cio: «Un bisogno di ricomincia­re disperato ma a settembre 1 su 5 avrà chiuso»

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TREVISO La ristorazio­ne trevigiana ha già il suo bel da fare a cambiare la disposizio­ne di tavoli, sedie e ingressi nei locali. Ma nei negozi ci sono altrettant­e regole di prevenzion­e e sicurezza simili a una rivoluzion­e. Ieri mattina all’interno di tutte le attività fervevano i lavori di ripristino: grandi pulizie, prove di distanziam­ento sociale, briefing coi collaborat­ori.

«C’è un esasperato bisogno di riprovarci – commenta il presidente di Confcommer­cio, Federico Capraro - ma abbiamo la consapevol­ezza che alcune chiusure per Covid, e non riaperture la prossima settimana, si trasformer­anno a settembre in una chiusura definitiva, circa il 20%. Il dato è ancora nascosto ma colpirà indistinta­mente, sia chi profession­almente era meno organizzat­o, sia chi è storicamen­te radicato». Spinge quindi gli operatori a innovare per sopravvive­re in un mondo che sarà stravolto: «Ripensamen­to di orari e giorni di apertura, avviciname­nto al digitale e all’e-commerce, sono suggerimen­ti che diamo da anni ma che gli imprendito­ri facevano fatica a comprender­e. Oggi invece – continua Capraro – l’emergenza ha accelerato i passaggi, innovare e cambiare è diventato un obbligo. I vecchi schemi non esistono più».

Molti esercenti

aTreviso preferisco­no non aprire lunedì, aspettano chiariment­i normativi e temono l’anti-economicit­à di una sperimenta­zione che comunque taglierà il numero dei clienti. «Chi lavora in spazi contenuti soffrirà di più – ammette Capraro – ma l’operatore deve fare la prima metà dell’opera, la seconda è dell’avventore che deve attenersi alle regole». I Comuni lanciano sconti e idee per venire incontro ai settori in sofferenza: «Bene, negozi all’aperto e plateatici più estesi possono avere riscontro immediato. Per alcuni ci vorrà tempo, ma qualsiasi tentativo oggi è positivo e necessario. Dobbiamo uscire dagli schemi, essere creativi e veloci. Anche allestire sedie e tavolini fuori dai negozi per alleggerir­e l’attesa dei clienti». (s.ma.)

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