Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sequestrata casa di riposo «È abusiva»
Blitz dei Nas alla Home Claudia Augusta di Casale. I titolari: «È tutto regolare»
CASALE La procura di Treviso ha disposto il sequestro della Home Claudia Augusta di Casale perché «abusiva». Ma i familiari insorgono.
CASALE SUL SILE Il tribunale ha disposto il sequestro preventivo e lo sgombero dell’Home Claudia Augusta, la casa per ferie di Casale sul Sile che è stata trasformata in casa di riposo e che, in piena emergenza sanitaria era riuscita a rimanere Covid-free con tutti gli ospiti negativi al tampone.
Il provvedimento disposto dal gip Marco Biagetti, è stato eseguito ieri. Custode della struttura è stato nominato il sindaco Stefano Giuliato che ora dovrà provvedere, in accordo con le aziende sanitarie e i servizi sociali dei comuni di provenienza degli anziani ospiti, al loro trasferimento in altre residenze. È la svolta nell’indagine della procura iniziata nel dicembre scorso con un blitz dei carabinieri dei Nas alla Claudia Augusta. In quell’occasione i militari coordinati dal comandante Giuseppe Mercatali avevano riscontrato varie irregolarità a cominciare «dall’assenza di qualsiasi autorizzazione a svolgere attività di residenza per anziani» che aveva fatto ipotizzare l’attività abusiva, anche a causa del fatto che «su 35 anziani presenti, tra i 69 e 99 anni d’età, 33 non erano autosufficienti». La Homa Claudia Augusta invece sarebbe autorizzata a svolgere però solo attività ricettiva extra alberghiera e non avrebbe il personale qualificato per trattare gli anziani non autosufficienti». Non solo, i carabinieri avevano anche accertato l’inadeguatezza dell’impianto antincendio in seguito al quale il sindaco aveva revocato l’agibilità e avevano riscontrato la mancata comunicazione alla questura dei nominativi degli ospiti, come richiesto a chi svolge attività alberghiera.
Gli accertamenti dei Nas hanno portato la procura ad aprire un’indagine a carico del proprietario Angelo Tonolo e del direttore Giuliano Nalesso (ex violinista, già coinvolto in un’analoga inchiesta ad Alano di Piave nel Bellunese). Che però si difendono: «Abbiamo già dato mandato ai nostri legali di impugnare questo sequestro – spiega Tonolo -, le accuse contro di noi sono infondate. Prima su tutte quella di aver avuto ospiti non autosufficienti che smentisco. E poi chi avrebbe valutato la loro autosufficienza? I Nas al momento di un blitz che ha creato non poca agitazione?». Secondo i gestori, inoltre, l’impianto antincendio sarebbe a norma: «L’abbiamo adeguato come da prescrizioni – conclude -, e dal 4 aprile abbiamo riottenuto l’agibilità con l’apposita procedura. L’unica questione che resta in piedi è l’accusa di aver svolto attività abusiva di residenza per anziani. Noi siamo una casa per ferie non una casa di riposo, e lo chiariremo davanti al giudice».