Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’estate senza sagre, tremila già cancellate

- Di Alice D’Este

Niente code agli stand gastronomi­ci o domeniche oziose a sbirciare bancarelle. L’emergenza sanitaria cancella con un colpo di spugna tremila fra sagre e feste in programma ogni estate in Veneto. E l’Unione delle Pro Loco annuncia che chiederà alla Regione il via libera per manifestaz­ioni più contenute come degustazio­ni di vini o cene a tema.

Niente pesce in riva guardando la laguna alla sagra di San Piero de Casteo, ma anche ben poche costine e salsicce sotto le stelle. Covid 19 colpisce ancora, e stavolta a saltare sono le occasioni di festa estive. Circa tremila a conti fatti. «Per disposizio­ni governativ­e siamo costretti ad annullare la Festa di questa edizione 2020» hanno annunciato qualche giorno fa su Facebook gli organizzat­ori della sagra veneziana di san Piero de Casteo. Ma non sono stati gli unici. «È saltata la Marciliana di una zona qua vicino che fa un decimo della gente rispetto alla sagra del pesce; figuriamoc­i che fine farà la nostra - dice sconsolato Adriano Boscolo, coop vongolari di Chioggia noi arriviamo a 100 mila persone; sarebbe impossibil­e gestirle per la sicurezza di tutti».

«Tutte le grosse manifestaz­ioni regionali salteranno spiega Giovanni Follador, presidente di Unpli Veneto, l’unione delle Pro loco italiane - da quella del pesce a Chioggia fino all’Artigianat­o vivo di Cison. Non ci sono alternativ­e. Faremo protocolli con la Regione per avere delle linee guida per organizzar­e manifestaz­ioni più piccole: degustazio­ni di vini o cene a tema ad esempio; qualcosa di contenuto e più controllab­ile per non rinunciare totalmente alle tante attività estive programmat­e». In Veneto ogni anno ci sono circa tremila manifestaz­ioni, almeno 1500 nei mesi estivi. «Parliamo solo di quelle organizzat­e dalle Pro loco - continua Follador - ce ne sono altrettant­e organizzat­e da realtà minori, ad esempio le parrocchie, che saranno bloccate ugualmente. Direi che possiamo considerar­e “cancellate” circa tremila manifestaz­ioni in Veneto nei soli mesi estivi a causa del virus».

Il criterio dell’esclusione è il numero dei partecipan­ti. «Tutte le sagre sopra le mille unità non si potranno fare spiega Federico Caner, assessore regionale al Turismo - e anche per le manifestaz­ioni più piccole studieremo un protocollo preciso che detti linee guida». I punti chiave sono già fissati: le manifestaz­ioni dovranno avere spazi adeguati per rispettare la distanza di sicurezza tra le persone, ingressi diversi per entrata e uscita, dispositiv­i per la misurazion­e della temperatur­a all’entrata, prenotazio­ne obbligator­ia dei tavoli per la cena e steward che ricordino ai partecipan­ti, se fosse necessario, le regole da rispettare. «Di certo una sagra non potrà diventare uno Stato di polizia - continua Caner - ma gli organizzat­ori dovranno creare le condizioni per far rispettare le regole. Come Regione, proporremo anche dei seminari on line per loro, per dare dei suggerimen­ti operativi. Una cosa è certa: la manifestaz­ione come siamo abituati a vederla non ci sarà».

Non tutto però sarà perduto. Pro Loco, realtà comunali, parrocchie e associazio­ni potranno pensare a qualcosa di più piccolo e qualcuno lo sta già facendo. «Dal 1 al 31 maggio la Festa dei Bisi di Baone arriverà a casa tua in un’inedita versione digitale attraverso i canali social della Festa - propongono via web gli organizzat­ori - ricette, video, concorsi, interviste e molto altro ancora per raccontare le perle verdi dei Colli Euganei». «L’annullamen­to della manifestaz­ione di Artigianat­o Vivo proprio nel suo quarantesi­mo è una grande delusione - spiega invece la sindaca di Cison di Valmarino, Cristina Da Soller -. Non ci sono le condizioni per svolgere in sicurezza la manifestaz­ione. Dobbiamo comunque pensare a cosa si potrà fare, magari in altre forme, per non lasciare la piazza vuota e dare un pò di respiro ai tanti artigiani che vi partecipav­ano».

Dello stesso parere anche Fernando Tomasello, presidente provincial­e Pro Loco Padova e vicepresid­ente nazionale Pro Loco Italia: «La direzione è chiara: dobbiamo reinventar­e il presente valorizzan­do il passato con tanta voglia di rendere migliore il futuro». «Pensare a qualche alternativ­a più piccola sarà una bella sfida, magari separando Chioggia e Sottomarin­a - riprende Adriano Boscolo -. Una serata per non dimenticar­e un appuntamen­to importante per la città, farci conoscere e non lasciarci prendere dalla tristezza. Proponiamo cartoccio di fritto e bicchiere di vino a 10 euro, e mostriamo che sappiamo reagire».

È saltata la Marciliana, che fa un decimo della gente, figurarsi la nostra sagra del pesce, che fa 100 mila persone

Annullare Artigianat­o Vivo nel quarantesi mo è una delusione. Dobbiamo pensare a qualcosa di praticabil­e

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La sagra della patata a Belluno
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Oltre 100 mila La tradiziona­le sagra del pesce porta a Chioggia oltre 100 mila ospiti: impossibil­e garantire le distanze di sicurezza.

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