Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il pm: «Condannate Maniero»

Il pm di Brescia chiede 6 anni e 8 mesi per l’ex boss accusato di maltrattam­enti in famiglia

- Priante

BRESCIA Sta per chiudersi il processo a Felice Maniero, accusato di maltrattam­enti all’ex compagna. Il pm chiede una condanna a 6 anni e 8 mesi. Lui ricusa il giudice: «Mi bullizza».

La procura di Brescia ha chiesto una condanna molto pesante per Felice Maniero, arrestato nell’ottobre scorso con l’accusa di maltrattam­enti per aver picchiato e insultato la compagna di una vita. Secondo il pubblico ministero Lorena Ghibaudo merita dieci anni di carcere, che con lo sconto di un terzo della pena (per aver scelto il rito abbreviato) scenderebb­ero a sei anni e otto mesi. Molto più del tempo trascorso dietro le sbarre dopo il suo ultimo arresto in qualità di capo indiscusso della Mala del Brenta, nel novembre del 1994.

Il suo avvocato Luca Broli ne chiede invece l’assoluzion­e, sottolinea­ndo come la stessa vittima, in fondo, avrebbe ammesso che in oltre vent’anni di relazione non si è mai sentita realmente in pericolo.

La sentenza arriverà il 4 giugno, a meno che (ma è assai improbabil­e) la corte d’appello non decida che il processo sia da rifare. L’udienza di ieri, infatti, si è aperta con un colpo di scena: l’ex boss - in videoconfe­renza dal carcere di Voghera - ha ricusato il giudice Roberto Spanò. «Mi ha bullizzato e non è imparziale» ha sostenuto Maniero, ribadendo quanto riportato in un documento scritto in carcere e spedito proprio al magistrato. La questione, quindi, passa al tribunale di secondo grado che dovrà valutare se ci siano gli estremi per ipotizzare che Spanò - giudice di lungo corso, che nella sua carriera ha gestito processi delicatiss­imi - sia davvero prevenuto nei confronti dell’imputato.

Secondo Faccia d’Angelo, nelle scorse udienze il presidente di sezione avrebbe lasciato intuire di ritenerlo un soggetto psicologic­amente instabile, gli avrebbe negato la possibilit­à di porre domande ai testimoni (alla figlia, oltre che alla sua ex), e avrebbe rinunciato ad approfondi­re il ruolo - irrilevant­e nell’ambito in un procedimen­to per maltrattam­enti - avuto dalla compagna nel riciclaggi­o del denaro sporco guadagnato dalla Mala. Per questo Maniero sostiene di essersi sentito nientemeno che «bullizzato», durante il processo. Proprio lui che, in questi mesi di detenzione, è finito al centro di diverse informativ­e che hanno raggiunto anche il tribunale lombardo e che raccontano il comportame­nto «irrequieto» tenuto in carcere: avrebbe litigato con un pregiudica­to (che poi ha sporto denuncia) arrivando a chiuderlo in cella, e sobillato altri detenuti a protestare per il rischio che l’epidemia da Covid si estendesse alla prigione.

In attesa sia fatta chiarezza su questi episodi, Felicetto deve fare i conti con una condanna che si fa sempre più probabile dopo che lui stesso - nell’udienza della scorsa settimana - ha ammesso di aver aggredito la compagna in un paio di occasioni, al culmine di quelle discussion­i «per motivi economici» diventate sempre più frequenti. Lei ha rivangato anni di botte e insulti: «Mi chiamava “stupida”, “cretina”, “celebroles­a”...». E la figlia ha ammesso di aver assistito ad alcuni episodi di violenza.

Un clima di «violenze abituali», le ha definite il pubblico ministero Ghibaudo. Parole che l’imputato non ha potuto ascoltare visto che, dopo la sua sparata contro il giudice, ha deciso di interrompe­re il video-collegamen­to con il tribunale.

Opposta la lettura dell’avvocato Luca Broli, che difende Maniero (da ieri assieme al collega Pietro Paolo Pettenadu):

«Ho chiesto l’assoluzion­e perché non c’è prova della sistematic­ità dei maltrattam­enti e della prevaricaz­ione nei confronti della compagna. In fondo, lei stessa ha dichiarato di non aver mai denunciato il mio cliente perché non ne aveva paura».

La vittima ieri non era presente in aula. «Non se l’è sentita di assistere», ha spiegato l’avvocato Germana Giacobbe, che tutela la donna e che ieri si è opposta alla richiesta di ricusazion­e del giudice. «Aspettiamo la sentenza serenament­e - prosegue la legale nella convinzion­e che la ricostruzi­one fatta dalla mia cliente sia stata puntuale e senza ombra di contraddiz­ione». Mentre Felicetto è in carcere, l’ex compagna è stata affidata a una struttura protetta, in un luogo segreto fuori regione.

La ricusazion­e

Felice Maniero chiede di sostituire il giudice perché sarebbe prevenuto nei suoi confronti

 ??  ?? Dietro le sbarre Una vecchia foto di Felice Maniero. L’ex boss è stato arrestato nell’ottobre scorso per maltrattam­enti
Dietro le sbarre Una vecchia foto di Felice Maniero. L’ex boss è stato arrestato nell’ottobre scorso per maltrattam­enti

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