Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Aeroporti al via «Voli interni»
A giugno ripartono gli aeroporti veneti, primi voli anche per Londra e Parigi
Gli aeroporti di Venezia e Verona riaprono i battenti. Dal 1 luglio voli su Amsterdam e Parigi ma Save punta tutto sul turismo domestico.
VENEZIA In Veneto si riprende a volare, anche se per tornare ai traffici registrati nel 2019 ci vorranno due o tre anni. È la previsione di Save che, negli scali di Venezia Treviso e Verona, ha forse affrontato la più grande crisi mai subita dal settore, peggiore anche di quella successiva agli attentati dell’11 settembre. Lo scoppio dell’epidemia ha infatti quasi azzerato le tratte, con Venezia che ha subito un crollo dei traffici superiore al 90%. Nello scalo i segnali di ripresa però ci sono: dai primi di giugno ripartirà infatti KLM per Amsterdam e Air France da Parigi. Non solo, il 18 giugno Volotea ricomincerà a volare in Italia iniziando proprio dalle sue basi di Venezia e Verona. In questa prima fase si punterà sulle rotte domestiche e sul turismo interno.
In entrambi gli scali si inizierà con un volo su Catania, per poi riattivare le rotte verso il Sud Italia e le Isole. E il potenziamento non sarà di poco conto: a Venezia Volotea incrementerà del 44% l’offerta domestica della stagione estiva. Nei piani, un + 64% dei voli per Palermo con un collegamento che prevede fino a 14 voli settimanali nei mesi più caldi; la rotta per Olbia con fino a 18 voli a settimana e un incremento dell’offerta anche verso la Puglia. «Con la nuova programmazione Volotea risponde alle attese del mercato turistico che, in questa prima fase di ripresa, sono di un’attivazione di flussi nazionali nella direttrice NordSud» spiega Enrico Marchi, Presidente Save. La programmazione di Volotea non interessa solo Venezia ma anche lo scalo veronese. Qui Volotea rafforza la sua flotta che passa da 4 a 5 aeromobili e l’offerta domestica complessiva di voli viene incrementata del 30%. Anche in questo caso si guarda alla stagione turistica: aumentano, per esempio, del 53% i voli per Cagliari e del 41% quelli per Olbia. «La decisione della compagnia di riprendere a volare dal nostro sistema aeroportuale e di incrementare le frequenze verso le isole italiane e il Sud Italia – sottolinea Paolo Arena, presidente di Catullo - segnano l’avvio di un ritorno ad una normalità». Se la ripresa dei due scali vede in questa fase Volotea protagonista, altre compagnie sono attese. Easy Jet ha infatti annunciato la ripresa dei voli in Italia. Inizialmente si volerà da otto aeroporti con voli nazionali: al centro la base di Milano Malpensa. Nella rete, per ora, non rientrano gli scali veneti ma la compagnia si aspetta di aumentare progressivamente le rotte (molto dipenderà dall’allentamento delle restrizioni e dalle domande del mercato) e quindi anche Venezia potrebbe beneficiarne.
Ma quanto ci vorrà, guardando in particolare al Marco Polo, per ritornare a macinare i flussi registrati nel 2019? Save conta di raggiungere tra giugno e luglio il 15-20% dei passeggeri registrati nello stesso periodo dello scorso anno di puntare al 40% entro fine anno. Per tornare, invece, agli stessi flussi del 2019 bisognerà attendere due o tre anni. Fondamentale, soprattutto per una città come Venezia che vive di turismo, riuscire quindi ad attirare visitatori che portino valore. Tradotto: non il turista mordi e fuggi ma una clientela che soggiorni in città più giorni. Gli investimenti (tra gli altri l’ampliamento dell’aerostazione del Marco Polo) restano invece nel breve periodo in stand by, in attesa di capire la portata della crisi.