Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Di Maio: il Nord ha sofferto troppo sblocchere­mo i flussi turistici

Il ministro Di Maio: nessuna regione dev’essere penalizzat­a

- Di Simone Casalini

«Le regioni del Nord - Veneto in primis - sono quelle che sono state colpite di più da questa emergenza e hanno sofferto troppo. Bisogna sbloccare i flussi turistici e permettere ai turisti provenient­i da altri Stati di poter arrivare in Italia senza alcun problema». Così Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, a proposito di uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia globale.

Ministro Di Maio, le regioni transfront­aliere e quelle a vocazione turistica — come Trentino, Alto Adige, Veneto e Emilia Romagna — reclamano una celere riapertura delle frontiere per favorire i flussi turistici. Ci può offrire un’agenda delle riaperture con l’estero?

«Stiamo lavorando per questo. E anche il ministro Franceschi­ni sta svolgendo un lavoro intenso. Ovviamente ci siamo opposti a degli accordi bilaterali tra singoli Stati, perché andrebbe contro lo spirito Ue rischiando di penalizzar­e singoli Paesi come l’Italia. All’ultimo vertice con i colleghi tedesco, austriaco, greco, sloveno, cipriota e maltese lo abbiamo messo in chiaro. Bisogna sbloccare i flussi turistici e permettere ai turisti provese nienti da altri Stati di poter arrivare in Italia senza alcun problema. Serve un lavoro di squadra tra gli stati europei. E lo sto ribadendo a tutti i ministri degli esteri che sto sentendo giornalmen­te. Le regioni del Nord — Veneto in primis — sono quelle che sono state colpite di più da questa emergenza ed hanno sofferto troppo. Mi batterò affinché tornino a rialzarsi presto».

Il 3 giugno dovrebbe esserci la riapertura della mobilità interregio­nale anche se non sono ancora chiare le regole. L’idea di fissare ogni venerdì, in base all’indice RT, da quali regioni ci si può spostare rischia di disincenti­vare le prenotazio­ni. Quale sarà la decisione finale del governo? Qual è la sua posizione?

«Io sono dell’idea che il Paedeve ripartire unito. Nessuna regione deve essere penalizzat­a. Ovviamente bisogna analizzare bene i dati, è molto importante monitorare i contagi. E subito dopo tracciare una linea. Ad oggi il 3 giugno è la data che sbloccherà la mobilità interna al Paese, ci si potrà spostare finalmente da una regione all’altra. Mi faccia dire che non dobbiamo abbassare la guardia. Ho visto grande senso civico dalla maggior parte della popolazion­e e questo ci ha permesso di anticipare anche le riaperture di negozi e aziende. Questa è la strada da seguire».

Veneto, Alto Adige e Trentino si sono scontrati duramente in questi giorni con l’Austria che ha dichiarato di voler mantenere chiuso il Brennero e guardano con interesse al turismo germanofon­o. Ha sentito il suo omologo austriaco Alexander Schallenbe­rg? Quando pensa che si potrà tornare alla libera circolazio­ne delle persone in tutta l’area Ue?

«Ho sentito il mio collega Schallenbe­rg più volte in que

giorni. L’ultima lunedì e insieme abbiamo convenuto quanto sia importante lavorare per una libera circolazio­ne in Europa. La data del 15 giugno è quella che viene considerat­a la più attendibil­e per la ripartenza. Per quanto ci riguarda, se i dati interni continuera­nno a mantenere questo trend, da metà giugno l’Italia sarà pronta ad ospitare i turisti europei. Dopodiché mi faccia dire che serve anche stabilire una omogeneità di regole nelle Regioni, perché noi abbiamo tutta l’intenzione di premere l’accelerato­re, ma è complicato dare garanzie all’estero se c’è una difformità di approccio da regione a regione, ovviamente anche il turista viene disorienta­to. Ad ogni modo l’Austria vuole collaborar­e e quindi permettere ai turisti tedeschi di attraversa­rla e arrivare in Italia. Le dico chiarament­e che se dovranno esistere blocchi o chiusure, l’Italia non resterà in silenzio».

L’altro lato della medaglia è la salute: con la graduale riattivazi­one dei flussi turistici crescerà anche il rischio dei contagi e di una recrudesce­nza del virus. Come pensa si possano circoscriv­ere questi rischi?

«Ogni passo fatto dal governo è sempre stato fatto con prudenza analizzand­o i dati. Ci sono delle regole che vanno seguite: dall’uso di dispositiv­i di protezione alle distanze da mantenere. Evitando anche gli assembrame­nti. Bisogna seguire queste regole con attenzione. Solo così possiamo continuare a convivere con il virus fino a sconfigger­lo definitiva­mente».

Lei recentemen­te ha dichiarato che bisogna abbassare le tasse. È possibile?

«Non ci sono altre soluzioni, lo dico da diverse settimane. Solo così potremo far ripartire il Paese. E lo faremo usando anche i soldi del Recovery fund».

Nella gestione della pandemia c’è stata una contrappos­izione, anche, tra presidenti di Regione e governo, urti tra visioni differenti. Come la analizza?

«Guardi, non mi vedrà mai giudicare i governator­i, così come i sindaci, perché si sono ritrovati in prima linea a fronteggia­re una emergenza senza precedenti e nessuno in questo momento può permetters­i di puntare il dito contro qualcuno».

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(foto archivio) Alla Farnesina Il ministro degli Esteri pentastell­ato, Luigi Di Maio

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