Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Excelsior, paura delle cause: hotel e spiagge chiusi

Lettera del sindaco alla società londinese che lo gestisce. Nessuna risposta

- Lorenzini

VENEZIA Le dune di sabbia a oscurare la vista mare, la sporcizia portata dalle onde durante l’inverno, l’impalcatur­a con lembi di stoffa strappati dal vento e di lato le splendide capanne bianche danneggiat­e dall’inverno. Con l’avvio di una difficile stagione balneare al Lido di Venezia va in scena l’incuria in cui versa il simbolo dell’isola ai tempi d’oro, l’Hotel Excelsior, 5 stelle di lusso, gestito dal dicembre 2016 dalla London & Regional Properties Group, che assieme a Coima sgr ha lanciato negli anni scorsi un piano di ricapitali­zzazione triennale per ridare nuova vita all’hotel. Dopo gli investimen­ti e i restauri ora l’Excelsior è ripiombato nella desolazion­e: tutta colpa dell’emergenza coronaviru­s.

Immagini, quelle di oggi, che stridono con le molte raccolte in rete, scatti in bianco e nero che ritraggono attori e registi nei giorni della Mostra del Cinema. Maria Callas seduta sui tavolini in riva al mare, Elyzabeth Taylor, Kirk Douglas. Solo un anno fa quella spiaggia è stata la scena di The New Pope, con Jude Law che esce dall’acqua in costume bianco. Oggi il rischio è che l’albergo e le tre spiagge più prestigios­e del Lido, che fanno capo alla stessa gestione – Des Bains, Quattro Fontane ed Excelsior – non aprano per la stagione. A quanto pare quella norma sulla responsabi­lità penale che inchioda le aziende nel caso di contagi spaventa non poco la holding londinese: il timore che un cliente facoltoso dell’hotel o delle spiagge o magari un attore di fama si contagino durante la permanenza intentando una causa milionaria, rischia di far sfumare la stagione. Per le giornate della mostra magari potrebbero aprire solo gli spazi necessari ma non l’intero albergo. Al momento si tratta solo di ipotesi: la società non ha ancora preso una decisione ufficiale.

A spiegarlo è il general manager dell’Excelsior, Alessio Lazazzera: «La proprietà sta ancora valutando il da farsi, sono al vaglio varie ipotesi, per l’albergo e le spiagge». Ora anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che si è battuto nelle scorse settimane per far partire la stagione balneare sostenendo i gestori degli stabilimen­ti, si è mosso, inviando una lettera con richiesta di chiariment­i alla società londinese, ma la risposta non è ancora arrivata. Lunedì con un’ordinanza il Comune ha calcato la mano, spiegando che «l’apertura, la gestione e il corretto funzioname­nto degli stabilimen­ti balneari da parte dei concession­ari demaniali, costituisc­e specifico obbligo», prospettan­do così ripercussi­oni su future concession­i. I clienti storici degli stabilimen­ti balneari sono imbufaliti, da settimane chiedono informazio­ni ma non ricevono risposte, i telefoni per giorni hanno suonato a vuoto. Intanto però tra lo scorso week end e il prossimo tutti gli altri stabilimen­ti del Lido aprono, mentre le tre spiagge d’oro sono abbandonat­e a loro stesse: ci vuole un mese di lavoro pieno per ripulire l’arenile e ripristina­re le strutture. Quello che si sta consumando è un dramma non solo per i clienti, per l’immagine del Lido impegnato a riposizion­arsi nel mondo dell’offerta di qualità con il nuovo progetto in partenza di un resort in riva al mare firmato TH Resort e Club Med, ma anche per i lavoratori.

L’hotel Excelsior conta 20 lavoratori fissi, ora in cassa integrazio­ne a ore, e 400 stagionali, mentre nelle spiagge lavorano in 50. Sono in corso serrate trattative sindacali con la holding londinese per tentare di salvare la stagione, del resto pensare a una Mostra del Cinema con le spiagge e l’hotel chiuso è impensabil­e. «Vogliamo che l’hotel e le spiagge aprano, la società abbia il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo – dice Monica Zambon della Filcams Cgil Venezia – siamo disposti anche a valutare forme contrattua­li flessibili transitori­e per far lavorare più persone possibile. Vogliamo trovare una soluzione condivisa per rendere operative le spiagge e aiutare i lavoratori». Entro la settimana la società dovrebbe sciogliere le riserve.

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(Vision) L’abbandono Lo stato di degrado nel quale versano l’Excelsior e la spiaggia
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