Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Rifiuti smaltiti nei capannoni, arresti e sequestri
L’inchiesta, che coinvolge tre Regioni, è partita da Breda di Piave su segnalazione dei residenti
BREDA DI PIAVE Rifiuti da smaltire in discarica erano invece illecitamente stoccati in capannoni e spesso incendiati. Questo il fulcro di un’indagine dei carabinieri del Noe di Milano che, coordinati dalla procura distrettuale di Torino, hanno eseguito ieri 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 con obbligo di dimora nei confronti di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti in concorso e realizzazione di discariche abusive ubicate in Piemonte, Lombardia e Veneto. E proprio dal Veneto è iniziata l’inchiesta, quando i carabinieri del Noe di Treviso sono stati chiamati a Breda di Piave per una segnalazione che riferiva di cattivi odori provenienti da un capannone.
Era l’inizio del 2018 e i militari scoprirono una discarica abusiva, stipata di rifiuti non riciclabili destinati ad essere conferiti in discarica. All’interno del capannone, derivato da un fallimento e risultato di proprietà di una società di Bolzano, c’erano alcune persone che si occupavano di stoccare i rifiuti. Erano provenienti da Lombardia e Piemonte: per questo gli atti sono stati inviati per competenza alle rispettive procure. Il capannone di Breda di Piave è così finito nella maxi inchiesta della Dda di Torino.
L’operazione dei carabinieri ha interessato varie regioni italiane e ha portato anche al sequestro di 9 capannoni e dei camion utilizzati per il trasporto dei rifiuti, per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero costituito un gruppo criminale che gestiva e smaltiva illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti indifferenziati urbani e speciali provenienti dal Nord Italia. Stoccati e poi abbandonati nei capannoni dismessi che diventavano così discariche abusive e incontrollate.