Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«È liquido per stampanti» Ma era droga dello stupro: in due verso il processo
TREVISO (m.cit.) Dopo essere stati arrestati, davanti al gip avevano dichiarato: «Non è droga dello stupro ma liquido per stampanti». Ma gli 11 litri di Gbl, sostanza stupefacente simile al Ghb usata anche per la produzione di sostanze dopanti, trovati nella loro disponibilità, ai test tossicologici sono risultati essere droga. Per questo la procura ha chiesto il giudizio immediato per Nicolò Burighel, 35enne trevigiano procacciatore d’affari, e per il coinquilino Mauro Chemello, 40enne culturista originario di Romano d’Ezzelino (Vicenza). I due devono rispondere a vario titolo di detenzione di sostanze stupefacenti per il Gbl e per alcune dosi di ecstasy, ketamina e altre sostanze psicotrope, oltre che della ricettazione di vari farmaci anabolizzanti e testosterone trovati nella loro casa.
A scoprire la droga erano stati gli investigatori della squadra mobile, che sospettavano l’impiego del Gbl nel mondo delle palestre.
Venduto al prezzo di circa 6-7 euro al millilitro oltre che «droga dello stupro» per la sua capacità di ridurre i freni inibitori e cancellare la memoria, è utilizzato anche per potenziare la massa muscolare e ridurre il grasso. Per questo è una sostanza usata solo a livello industriale con specifiche autorizzazioni.
Burighel, nella cui disponibilità era stata trovata, davanti al gip aveva sostenuto che si trattasse di un liquido per pulire le stampanti. Ma a incastrarlo ci sarebbero le analisi tossicologiche che hanno portato la procura a chiederne il processo.
L’operazione
La sostanza, 11 litri, era stata trovata dalla polizia insieme ad ecstasy e ketamina