Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Vincoli sul Comelico e Auronzo Al Tar «Italia Nostra» schierata con il ministro Franceschini
BELLUNO La battaglia legale sui vincoli paesaggistici imposti dalla Soprintendenza ai cinque Comuni del Comelico e ad Auronzo si arricchisce di un nuovo contendente. «Italia Nostra», l’associazione ambientalista nata nel 1951 a Roma (conta 200 sezioni in tutta Italia) si schiera a fianco del ministero per i Beni artistici e culturali contro il ricorso avanzato da Comelico Superiore, Danta, San Nicolò, San Pietro di Cadore, Santo Stefano e Auronzo davanti al Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Veneto.
Martedì il presidente della Seconda sezione del Tribunale amministrativo del Veneto ha firmato il decreto che autorizza l’accesso agli atti all’avvocato di fiducia di Italia Nostra Onlus «in quanto associazione esponenziale di interessi ambientali coinvolti nel giudizio e legittimata ex lege ad intervenirvi».
Lo scorso 5 dicembre la Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio (organo dipendente direttamente dal ministero dell’Ambiente) ha firmato la «Dichiarazione di Notevole interesse pubblico dell’Area Alpina compresa tra il Comelico e la Val d’Ansiei».
Un atto da subito osteggiato dai sindaci perché, di fatto, a loro giudizio, bloccherebbe qualsiasi possibilità di sviluppo economico e turistico della zona. A fianco dei Comuni nel ricorso al Tar si è da subito schierata la Regione Veneto, coadiuvata anche dalla Provincia di Belluno.
Dall’altra parte della barricata, il ministero dell’Ambiente. E, ora, anche Italia Nostra. (M.G.)