Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Banche, richieste Fir alla fase finale Ma è già rebus sui controlli fiscali

Comitati preoccupat­i per le verifiche dell’Agenzia delle entrate: «Altri due anni per i ristori»

- Federico Nicoletti

VENEZIA Banche, le domande al Fondo indennizzo risparmiat­ori entrano nella fase finale. Ma è già rebus sui controlli dell’Agenzia delle entrate. A venti giorni dalla scadenza, il 18 giugno, per la presen-tazione delle domande, si apre già la partita successiva delle verifiche fiscali sulle domande di ristoro, secondo lo schema del 30% con tetto di centomila euro, giunte alla Consap, che stanno salendo a centomila complete (quelle su Bpvi e Veneto Banca sono circa il 60%). E così, da un lato, la società del Tesoro che gestisce domande e rimborsi, ha fatto scattare, lunedì, la procedura di richiesta, via mail, ai risparmiat­ori di integrare entro 60 giorni eventuali documenti mancanti; mentre, dall’altro, il ministero dell’Economia ha messo in moto i controlli sulla correttezz­a dei dati dichiarati per rientrare nei parametri del rimborso semplifica­to (35 mila euro di reddito e 100 mila di patrimonio nel 2018), decisivi per far pagare a Consap i i rimborsi.

«La commission­e tecnica Fir ha deliberato l’invio dei dati all’Agenzia delle entrate - ha detto nei giorni scorsi il sottosegre­tario all’Economia, Alessio Villarosa -. Il ministero dell’Economia aveva stabilito che l’Agenzia dovrà confermare il rispetto o meno dei requisiti. Sono certo che il direttore Rufre fini procederà a un rapido riscontro dei dati, senza lungaggini burocratic­he».

Ma la questione, dopo il 18 giugno, rischia di esser più complicata. Lo ha fatto capire ieri, in un’interpella­nza al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, il parlamenta­re vicentino di Forza Italia, Pierantoni­o Zanettin. Che fa rilevare come non risulti che Commission­e tecnica e Agenzia delle entrate abbiano raggiunto «modalità concordate» sulle verifiche, secondo l’invito di Villarosa. «Ma senza un preciso disposto normativo, si deve concludere che il termine finale per gli adempiment­i è quello ordinario per gli accertamen­ti tributari: cinque anni. I risparmiat­ori sono giustament­e preoccupat­i per il dilatarsi dei tempi d’indennizzo, che rischiano di diventare biblici». «È incredibil­e che Villarosa si affidi al buon cuore dei vertici dell’Agenzia delle entrate, invece di assumersi la responsabi­lità di fissare la procedura con cui le due strutture devono risolvere il problema», aggiunge il parlamenta­re. E il problema, nel ginepraio di norme e prassi, rischia di diventare inestricab­ile. Per dire: l’Agenzia opererà i controlli con una corsia dedicata, rispetto a quella ordinaria? E se, come fa rileva

qualche fiscalista, una dichiarazi­one dei redditi non è definitiva prima di cinque anni, tra accertamen­ti o cambiament­i d’iniziativa dei contribuen­ti, chi si assumerà la responsabi­lità di pagare prima, sia il rimborso che un acconto?

Così mano a mano che guardano oltre il 18 giugno, le associazio­ni capiscono che rischia di aprirsi un’altra partita estenuante. «Devono risolvere il problema, mantenere gli impegni: i risparmiat­ori non possono attendere ancora», dice Patrizio Miatello di Ezzelino. «Siamo molto preoccupat­i per i tempi dell’Agenzia, con i controlli a tappeto. Dopo aver lottato per cinque anni, temiamo che le liquidazio­ni non possano arrivare prima di altri due dice Valter Rigobon, leader regionale di Adiconsum Cisl, che ha presentato duemila domande -. Abbiamo già posto il problema e proposto una soluzione in tre passi: pagamento di un acconto del 40% alle domande complete, convocazio­ne rapida per risolvere gli errori formali, controlli a campione dell’Agenzia. Siamo di fronte alla partita più difficile, ancora tutta politica. Hanno affrontato l’emergenza virus con i decreti del presidente del consiglio. Lo usino anche per qesta emergenza».

 ??  ?? Parlamenta­re Pierantoni­o Zanettin
Parlamenta­re Pierantoni­o Zanettin

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy