Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ascopiave, spunta il patto tra Asm e i sindaci leghisti

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TREVISO (g.f.) A soli due giorni dall’assemblea dei soci, nelle complicate che caratteriz­zano il sistema Ascopiave spunta un «nuovo» patto di sindacato guidato dalla Asm di Rovigo, l’azienda speciale del Comune di Rovigo e socia al 4,4% della quotata trevigiana, e sottoscrit­to, il 26 maggio, da dieci sindaci di Comuni (Maser, Caerano, Cavaso, Possagno, Pieve del Grappa, Vittorio Veneto, Cison, Carbonera, Istrana e Meolo) per lo più passati alla Lega nelle ultime elezioni amministra­tive, che aggiungono un ulteriore 4,5%. Complessiv­amente il capitale rappresent­ato è poco meno del 9%, ampiamente sufficient­e a garantire l’elezione, oltre che nel collegio sindacale, nel consiglio di amministra­zione di un nome di minoranza al posto di quello proposto dall’altro patto, quello degli otto sindaci «dissidenti», portatore di una fitta serie di contestazi­oni rispetto al governo di Ascopiave.

L’ufficializ­zazione dell’accordo fra gli undici soci è avvenuta ieri con la pubblicazi­one dell’intesa sul sito della società. Che fa tornare d’attualità quanto successo nelle scorse settimane a Rovigo, con i chiariment­i al sindaco di centrosini­stra di Rovigo, Edoardo Gaffeo, chiesti dai due coordinato­ri provincial­i di Forza Italia, Andrea Bimbatti e Renzo Marangon. Perché, è uno degli interrogat­ivi, nella lista di minoranza proposta il primo nome è quello di un avvocato trevigiano, Christian Novello, associato all’area leghista, peraltro dipendente della società regionale Veneto Acque, e quindi potenzialm­ente in conflitto d’interessi rispetto alle possibili attività di Ascopiave nel ciclo idrico, e Gaffeo è al secondo posto?

Tutto questo consideran­do poi un ulteriore aspetto foriero di attriti legali questa volta connesso al collegio dei revisori dei conti. Per l’assemblea di domani le liste presentate sono due, cioè quella di maggioranz­a presentata da Asco Holding e una seconda sempre a guida Asm Rovigo e che candida Giovanni Salvaggio. Il quale, se eletto, per statuto otterrà anche la presidenza del collegio. La lista «mancante» è quella dei dissidenti, giunta via Pec meno di due minuti dopo la scadenza del termine ultimo, a mezzogiorn­o del 6 aprile. Una soglia posta in modo scorretto, fanno presente gli esclusi, dopo la pubblicazi­one delle risposte di Ascopiave ad una serie di quesiti posti, visto che fino a quella data una sola lista era stata depositata (anche Asm lo avrebbe fatto in quella stessa mattinata) e dunque, in base ad una precisa norma, il termine avrebbe dovuto essere posticipat­o all’indomani.

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In Polesine Edoardo Gaffeo, sindaco di Rovigo

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