Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Zaia-Crisanti, nuova lite Leone veneto, Luca vota Vo’
«Liti sì, tante, ma mai che si trascinassero così a lungo». È il commento di Zaia dopo un nuovo scontro con Crisanti. E sul Leone del Veneto al prof il governatore vota Vo’.
VENEZIA (ma.bo.) «Sono basito, non mi era mai successa una cosa simile: liti sì, tante, ma mai che si trascinassero così a lungo...». Il governatore Luca Zaia appare sfiancato dall’estenuante duello col professor Andrea Crisanti, che per durata si avvicina ormai a quello tra Keith Carradine e Harvey Keitel nel film del 1977 diretto da Ridley Scott. Ieri l’ennesimo incrociare di lame, che ha vanificato lo scambio di messaggi che nei giorni scorsi aveva sancito la pace tra i due. Zaia rilascia un’intervista al Fatto Quotidiano in cui si dilunga sul tormentato rapporto col direttore del laboratorio di Microbiologia di Padova, con tre affondi. Uno: «Ognuno deve fare il suo mestiere». Due: «Io ho la dottoressa Russo, capo della prevenzione: ha ideato lei una strategia depositata l’11 febbraio». Tre: «Della tivù non me ne frega nulla, solo interviste di qualità. Crisanti dovrebbe selezionare di più, per me». Che nel titolo diventa un imperativo: «Crisanti la smetta con la tv». Il professore non lascia correre e contattato dal Fatto, replica a tono. Uno: «Io sui morti non voglio speculare ma se loro dicono di avere avuto questi piani, li tirassero fuori, saranno protocollati, se sono autentici». Due: «Se vogliono che mostri tutte le carte lo farò, anche se preferirei non arrivare a questo punto». Tre: «Io non ho mai preso 1 euro da nessuna apparizione in tv. Ho solo partecipato a programmi di informazione». Zaia, come già in passato, apprende le parole di Crisanti durante la conferenza stampa di mezzogiorno e ci resta male, al punto da invocare l’intervento dell’università (di cui Crisanti è un dipendente): «Penso che a questo punto debba dire qualcosa». Il governatore davvero non si capacità dell’accaduto e, in maniera irrituale, legge in diretta il messaggio mandato di buon mattino al professore, proprio per chiarire i contenuti dell’intervista e del titolo «forzato»: «Non mi sarei mai permesso di ordinargli di non andare in tv, sono troppo rispettoso della libertà degli altri. Quanto al resto, non perdo occasione per dire quanto sia un’autorità, quanto sia importante per noi, quanto valore abbia il lavoro che ha svolto contro il Covid. Che devo fare di più? Io non lo percepisco negativamente Crisanti. Poi se mi dite che è un delitto complimentarsi anche con gli altri, far presente che ci sono pure Russo, Tacconelli, Cattelan, che è Zaia il presidente della Regione, allora...». L’opposizione, incredula nel vedere il governatore in difficoltà, prova ad utilizzare il professore come grimaldello per scardinare la popolarità del leghista: il Pd non perde occasione per magnificarlo («Il Veneto si è salvato nonostante Zaia»), Lorenzoni si è detto pronto a farsi da parte per farlo correre al suo posto alle Regionali («Ma era una battuta») e l’indipendentista Antonio Guadagnini l’ha proposto per il Leone del Veneto. Zaia abbozza: «Su questo non mi pronuncio, l’assegnazione del premio è esclusiva prerogativa del consiglio e io sono rispettoso. Certo la comunità di Vo’ è stata un esempio straordinario, e questo andrebbe pur riconosciuto...».