Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gardaland riapre Il Caribe Bay resta chiuso
Le attrazioni veronesi accessibili solo su prenotazione. A Jesolo, invece, si sceglie la chiusura: «Troppi i costi e si perde la magia»
Gardaland solleva i contatori, Caribe Bay chiude i rubinetti. Il parco di divertimenti ha annunciato ieri la riapertura il 13 giugno mentre per la prima volta in 31 anni di vita i cancelli dell’isola caraibica nel cuore di Jesolo resteranno chiusi. Due parchi molto diversi tra loro, con bisogni e possibilità di risposta alle misure di sicurezza differenti.
Gardaland ha elaborato un «protocollo di riapertura in salute e sicurezza» che rispetta le indicazioni dell’Inail e della Regione Veneto, accogliendo i suggerimenti giunti dall’Associazione internazionale dei parchi divertimento. L’ingresso sarà a numero chiuso per assicurare a tutti uno spazio di almeno 30 metri quadrati e per accedere bisognerà prenotarsi online o acquistando un biglietto a data fissa. Prima di entrare verrà misurata la temperature e bisognerà indossare la mascherina durante l’intera permanenza. Ognuno insomma dovrà fare la sua parte, tanto che
Gardaland spiega nel proprio portale che «al momento della visita l’ospite dichiara sotto la propria responsabilità» di non essere in quarantena obbligatoria, di non essere positivo al Covid-19 e di non avere né la febbre né altri sintomi influenzali. Qualora dovessero manifestarsi durante la visita sarà obbligatorio informare gli steward.
«A differenza dei centri storici cittadini, delle piazze, dei parchi pubblici e delle spiagge libere – spiega l’amministratore delegato Aldo Maria Vigevani - Gardaland ha la possibilità di regolamentare e controllare il rispetto delle regole per minimizzare il rischio di contagio, grazie alle tecnologie e al controllo diretto».
Non aprirà invece Caribe Bay. «Una decisione sofferta ma inevitabile» spiega Luciano
Pareschi, che con la moglie Carla Cavaliere e i figli gestisce il parco a tema acquatico nato nel 1989 e più premiato d’Italia. «Torneremo rinnovati, con nuove attrazioni e con ancora più voglia di fare divertire i nostri ospiti. Ma nel 2021» continua l’imprenditore. Troppe le incognite e un via libera alla ripresa dei cantieri arrivato troppo tardi, impossibile completare i lavori in corso prima della fine di agosto. «Inoltre tutte le nuove regole per la gestione delle attività e la sicurezza avrebbero tolto la magia del nostro parco» aggiunge Pareschi. E poi bisogna far quadrare i conti. «Spalmando i costi di gestione del parco su 100 giorni di lavoro, ognuno costa tra i 60 e i 65 mila euro – spiega l’imprenditore – Perché l’apertura abbia senso dovrebbero entrare circa 2.200 persone». Lo stop del parco acquatico rappresenta però un duro colpo anche per il territorio. Intorno a Caribe Bay ruota infatti un piccolo mondo fatto di oltre 600 fornitori a cui va aggiunta la forza lavoro. Le sue attrazioni, le attività di commercio che ospita e gli spettacoli dal vivo offrono un impiego ogni estate a oltre 220 persone di cui 20 con contratto a tempo indeterminato. Un anno di pausa forzata, insomma, anche se Pareschi assicura: «Torneremo per l’estate 2021 con tante novità e con l’immutata voglia di stupire e divertire».
Vigevani
Gardaland può garantire il controllo delle regole grazie a tecnologie e controlli
Pareschi
Per aprire, facendo tornare i conti, servirebbero 2.200 persone