Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«L’Imoco non si nasconde Partiamo per vincere tutto»

Santarelli: «Con la dirigenza c’è un feeling speciale. Gicquel? È l’ideale»

- Matteo Valente

Daniele Santarelli, che Imoco sta nascendo?

«Una squadra che mi piace moltissimo. Direi che anche questo mercato ha confermato l’ottimo feeling tra me e la società. Con il presidente Pietro Maschio ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda. Il nostro obiettivo è costruire una squadra che ci possa permettere di tenere alto il livello, provando a limare qualche piccolo difetto. Insomma, l’Imoco sta costruendo una squadra interessan­te».

Squadra che vince non si cambia… Quindi ripartite dal sestetto titolare?

«Non posso svelare accordi che non sono stati ovviamente ufficializ­zati, ma è una caratteris­tica di questa società cercare di confermare il gruppo e inserire degli innesti di qualità. Poi è evidente che se le ragazze vogliono restare a Conegliano è un bel segnale, vuol dire che lavoriamo anche molto bene».

Uno dei volti nuovi sarà la francese Gicquel: come mai questa scelta?

«Gicquel è una giocatrice che ho studiato la prima volta in occasione della sfida di Champions contro il Nantes e mi aveva subito colpito. Diciamo che era una nostra osservata speciale. Ragazza di grandi potenziali­tà, forte in attacco con palla rapida, e una buona propension­e a muro e difesa. Credo sia ideale per il mio modello di gioco».

La scommessa fin qui sembra essere sul secondo libero e la scelta di Caravello?

«Abbiamo preso questa decisione dopo la scelta di Fersino di provare ad andare a giocare. E devo dire che dopo due anni con noi, si meritava di farsi le ossa e siamo contenti che abbia trovato un’occasione. Noi a quel punto volevamo trovare una giocatrice pronta, non da far crescere, che fosse reduce da un buon campionato e con personalit­à. Avevamo varie alternativ­e, ma ho scelto di puntare su Caravello che ha accettato subito. Una buona giocatrice che ci sarà utile anche in battuta».

In attesa delle ufficializ­zazioni, molte sorprese riguardera­nno la panchina?

«Sì, nonostante il tentativo di mantenere il gruppo, il desiderio delle giocatrici è di poter giocare con continuità e quindi nel rispettivo processo di crescita, ognuno fa la scelta che ritiene opportuna. Ma credo che le atlete che arriverann­o saranno tutte molto cariche e interessan­ti».

Quante competizio­ni vi attendono l’anno prossimo?

«Quattro sicurament­e: campionato, Coppa Italia, Supercoppa e Champions. Il Mondiale? Non lo sappiamo. Certo mi piacerebbe rigiocarlo, ma ci devono essere le condizioni ideali per farlo».

L’Imoco resta la squadra da battere?

«Non mi voglio nascondere, e questa etichetta non mi dà fastidio. Conegliano ha sempre dimostrato di voler competere per vincere e cercheremo di arrivare ancora in fondo a ogni competizio­ne».

In Italia avrete delle rivali?

«Credo che il livello si sia alzato, a dispetto di chi annunciava un calo post coronaviru­s. Un paio di squadre si sono rinforzate molto e anche quelle della fascia media sono riuscite a fare colpi importanti. Il campionato italiano si conferma uno dei migliori d’Europa».

Il quinto fronte

«Mi piacerebbe rigiocare il Mondiale, ma ci devono essere le condizioni ottimali»

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Allenatore Daniele Santarelli, tecnico dell’Imoco

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