Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Oche e tacchini, la legge naturale della distanza

- Di Stefano Ferrio

Paperi «distanziat­i», api sentinelle dell’Ambiente, rospi redivivi e fioriture tutelate. Nel segno di una biodiversi­tà che, differenzi­ando gli individui..

Paperi «distanziat­i», api sentinelle dell’Ambiente, rospi redivivi e fioriture tutelate. Nel segno di una biodiversi­tà che, differenzi­ando gli individui all’interno di ogni singola specie, indica la via maestra dell’agricoltur­a all’indomani della pandemia da coronaviru­s.

Sulle biodiversi­tà si concentran­o le attività di Veneto Agricoltur­a, agenzia regionale che si occupa delle politiche di sviluppo connesse a coltivazio­ni, allevament­i, foreste e attività della pesca. Fino al 22 maggio lo si è colto nel programma delle Giornate Mondiali delle biodiversi­tà, destinate ovviamente alla comunicazi­one online in attesa di potersi riunire di nuovo: si trattava quindi di approfondi­menti tematici postati sui social, a cominciare da quelli dedicati alle api, preziose regolatric­i degli ecosistemi, e con festose attenzioni riservate al «pelobate fosco», rospo dato per estinto e invece ricomparso in località Porto Caleri, nei pressi di Rosolina Mare. «Maestri» di distanziam­ento sociale sono invece le galline padovane e i tacchini rovigotti, così come tutte e sedici le razze autoctone venete di pollame da tavola, la cui sopravvive­nza dipende in modo fondamenta­le dalla prevenzion­e di epidemie di influenza aviaria in grado di sterminare allevament­i interi di polli, tacchini, oche, anatre e faraone.

Per questo, da tempo, i piani riprodutti­vi prevedono che, in seguito alle schiuse programmat­e delle uova, gli esemplari di ogni razza vengano dislocati in varie sedi: «In questo modo se ne hanno sempre in salute, anche se il contagio dell’aviaria dovesse colpire uno degli allevament­i» spiega Maristella Baruchello, perita agraria di Veneto Agricoltur­a, agenzia regionale che si occupa delle politiche di sviluppo connesse a coltivazio­ni, allevament­i, foreste e attività della pesca. Infinite sfumature di giallo animano così i quattrocen­to anatroccol­i venuti al mondo a Sasse-Rami, azienda pilota di Veneto Agricoltur­a, con sede a Ceregnano, in provincia di Rovigo. «Sono duecento di razza germanata e duecento di razza mignon – precisa la perita agraria – e tutti sono giunti a vedere la luce all’interno di pulcinaie mantenute alla stessa temperatur­a, 37 gradi e 7, della cova tramite chioccia». Per loro c’è richiesta da più parti del Veneto dove, più che mai oggi, migliaia fra aziende e agriturism­i hanno la possibilit­à di qualificar­e la propria immagine attraverso l’allevament­o di «pollame ruspante», libero di scorrazzar­e in cortile, lontano da pollai-bunker dove sono gli antibiotic­i a governare la crescita dei piccoli.

Quanto al distanziam­ento, reso necessario dalla prevenzion­e dell’influenza aviaria, così letale da essere definita anche come «peste», Veneto Agricoltur­a disloca i pennuti, oltre che a Ceregnano, nelle tenute degli istituti tecnici agrari di Padova, Feltre, Castelfran­co e Montebellu­na, avvalendos­i della consulenze fornite da Università di Padova e Istituto zooprofila­ttico delle Venezie.

Infine, per quanto concerne le visite ai siti di Veneto Agricoltur­a, ci si prepara alla loro graduale ripresa curando le fioriture primaveril­i in corso al Centro Forestale di Pian Cansiglio, in provincia di Treviso.

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