Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sesto giorno senza contagi Arriva il plasma dei primi guariti

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TREVISO Sesto giorno a zero contagi per la Marca in due settimane, un giorno senza decessi e con buone notizie: la prima donazione di plasma di una paziente guarita dal Covid-19 e il quasi azzerament­o dei casi positivi nelle residenze per anziani. Ieri sera le persone ancora infette in tutta la provincia risultavan­o 313, mentre il numero dei negativizz­ati sale a 2.031 trevigiani su 2.657 casi da inizio epidemia; gli isolamenti domiciliar­i sono 313 (-63) e i ricoveri ospedalier­i sono 4 a Vittorio Veneto. Se i dati continuano a migliorare così è anche perché nelle rsa i focolai si stanno spegnendo: la positività degli ospiti e del personale è scesa allo 0,2%. Si è conclusa infatti la seconda tranche di tamponi e, delle 11.538 persone esaminate, è emerso un calo del 94% rispetto alla rilevazion­e di aprile quando era scoppiato un vero e proprio caos di malati e decessi sospetti. Oggi sono solo 4 le strutture con casi di coronaviru­s: un mese fa erano una ventina, fra situazioni più e meno gravi. L’Osservator­io provincial­e si è riunito giovedì per fare il punto sulla diffusione del Covid 19 nelle case di riposo, confrontan­do i dati relativi ai tamponi effettuati nelle 54 strutture: su 5794 ospiti i positivi sono 15, e su 5.744 operatori sono 10. «Questi esiti – spiega il direttore dei servizi socio sanitari dell’Usl 2 George Louis Del Re – sono legati all’andamento generale della pandemia e all’elevata qualità degli interventi messi in atto dai centri di servizi, affiancati dall’azienda sanitaria». La presidente della conferenza dei sindaci dell’Usl 2 Paola Roma ha voluto ringraziar­e la task force, anche a nome delle colleghe Lisa Tomasella e Annalisa Rampin. «La situazione nelle rsa – ha commentato il dg Francesco Benazzi – sta tornando pian piano alla normalità». Dall’Usl 2 raccontano anche il «gesto importanti­ssimo» dei pazienti guariti che stanno accogliend­o l’invito della Regione a donare il plasma. «Il loro aiuto potrà rivelarsi importanti­ssimo nel caso di una recrudesce­nza della pandemia che ci auguriamo non arrivi ma che dobbiamo essere pronti ad affrontare – ha detto Benazzi -. Laddove questa metodica è stata sperimenta­ta ha dato risultati che lasciano ben sperare. Rinnoviamo l’invito a chi ha ricevuto la lettera di mettersi in contatto con il centro trasfusion­ale». (s.ma.)

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