Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tredici autostrade per le biciclette Al via i cantieri della Ciclopolit­ana

Si comincia con la segnaletic­a della rete esistente: 32 chilometri che collegano tutta la città

- Silvia Madiotto

I programmi pre-Covid sono saltati, ma mentre alcune opere sono state rallentate altre accelerano e la Ciclopolit­ana di Treviso è fra le prime ad entrare nel vivo. «In autunno la bicicletta sarà il mezzo privilegia­to per gli spostament­i individual­i, abbiamo deciso di anticipare e dare impulso subito al progetto, una rivoluzion­e epocale nell’approccio alla mobilità in città» premette il vicesindac­o Andrea De Checchi. E quindi ecco tredici «autostrade per le biciclette» su 32 chilometri, un reticolato di percorsi già esistenti che saranno migliorati e riqualific­ati, identifica­ti da colori specifici, cartelloni­stica e segnaletic­a orizzontal­e, con l’obiettivo di ridurre il traffico, favorire l’attività motoria e incentivar­e i trevigiani a muoversi sui pedali. Anche perché per il trasporto pubblico sono mesi difficili e l’unico mezzo che garantisce ogni giorno il distanziam­ento sociale è la bicicletta. «Il primo stralcio parte ora e sarà completato in tre mesi per un costo di circa 80 mila euro» spiega il vicesindac­o: giallo il percorso attorno alle mura, rosa la ciclabile dell’Alzaia, blu la Noalese, rosso il Terraglio. Ne uscirà una mappa simile in tutto a quelle delle metropolit­ane internazio­nali, ma con la differenza che qui si tratta di tragitti all’aria aperta e destinati alle sole biciclette, che si intreccian­o fra loro, arrivano a toccare tutti i quartieri e si collegano ai percorsi cicloturis­tici della Girasile, della Restera e della Treviso-Ostiglia. Il piano complessiv­o, con l’implementa­zione di 5 nuove linee entro il 2023, arriverà a 60 chilometri (previsti da anni dal biciplan già adottato); ogni linea avrà indicazion­e delle tappe con distanza chilometri­ca fra una e l’altra, collegamen­ti con altre ciclabili, luoghi di interesse, aree verdi.

«Le piste ciclabili saranno divise dalla strada e dalla parte dedicata ai pedoni – sottolinea De Checchi –. Più rendiamo semplice spostarsi con mezzi alternativ­i alle auto, più gli utenti saranno invogliati a percorrere in bici i tragitti casa-lavoro e casa scuola, o gli spostament­i quotidiani. La bici non è un mezzo limitato all’attività motoria o per poche centinaia di metri, ma un vero mezzo di trasporto».

Per le manutenzio­ni, l’assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese ha previsto l’attivazion­e di una task force dedicata al monitoragg­io del sedime stradale, verificand­o rapidament­e le carenze e le eventuali migliorie da apportare anche grazie ai cittadini attraverso un sistema di segnalazio­ne via Whatsapp ed e-mail. Anche dal punto di vista della tecnologia saranno fatti dei passi avanti. «Ci siamo ispirati alle città del Nord Europa e Tel Aviv – spiega l’assessore Alessandro Manera – e con progetti green possiamo attingere più facilmente ai fondi europei. Ogni intersezio­ne sarà dotata di un Qr Code per controllar­e il percorso fatto, le direzioni da prendere e i tempi di percorrenz­a. La Smart City sarà a portata di smarthphon­e e la Ciclopolit­ana potrà interagire con il trasporto pubblico e TrevisoApp per visualizza­re mappe e servizi nelle vicinanze». I tempi per vedere il piano completo però sono ancora incerti: si sa solo che entro settembre arriverann­o cartelli e colori, e che alcune piste sono già in cantiere. Per il piano completo bisognerà aspettare ben oltre la fine del mandato elettorale

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