Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Due Giugno In piazza a protestare solo la Lega
BELLUNO Disciplinati e ordinati. Forse un po’ soli, ma rispettosi delle norme anti-contagio. Così, ieri mattina, nel piazzale della stazione ferroviaria del capoluogo leghisti e «sovranisti» bellunesi (nella foto Zanfron), nel giorno della Festa della Repubblica, per la manifestazione nazionale anti-governo. Tra le Dolomiti tutto si è svolto secondo le regole: mascherine d’ordinanza e distanziamento sociale.
Presente il «gotha» bellunese della Lega: il senatore Paolo Saviane, il deputato e sindaco di San Gregorio nelle Alpi Mirko Badole, il consigliere regionale (e commissario provinciale) Franco Gidoni, Paolo Luciani e Luciano Da Pian della sezione cittadina, insieme a un manipolo di attivisti, con cartelli d’ordinanza. In tutto una cinquantina di persone, quelle autorizzate. A stridere, l’assenza degli alleati di centrodestra: al di là di alcuni simpatizzanti, nessuna traccia dei notabili di Fratelli d’Italia.
L’appuntamento era alle 11, in contemporanea con la cerimonia ufficiale per il 2 Giugno in Piazza dei Martiri (inizialmente prevista alle 9.30). Tra le contestazioni al governo, il ritardo nel pagamento di cassa integrazione e contributi a famiglie e imprese. Una scarsa attenzione che Da Pian cala anche sul piano comunale. «Alla giusta protesta dei commercianti di fine aprile non c’era nessuno della maggioranza — attacca — e questo è sintomatico dell’atteggiamento tenuto dal sindaco. Non è un momento facile, ma qualcosa si sarebbe potuto fare anche senza aspettare governo e Regione. Ad esempio, aprire un tavolo con le banche per individuare azioni concrete di sostegno».
Poche centinaia di metri più in là, la cerimonia ufficiale. Anche in questo caso in forma ridotta, con l’alzabandiera, l’inno d’Italia e il prefetto Adriana Cogode a leggere il messaggio del capo dello Stato Mattarella.