Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Riapre la Guggenheim (ma solo i weekend)
Subito code ieri per la prima giornata. Ingressi limitati e caffè chiuso. Karole Vail: «Vedremo se cambiare in luglio»
La casa di Peggy è magica. È bastato l’annuncio della riapertura e ieri mattina c’era già fila di fronte ai cancelli della Collezione Guggenheim di Venezia. Tutto lascia ben sperare che la curiosità per la casa-museo di Peggy riesca ad ammaliare veneziani e turisti, ieri ancora veneti e dai prossimi giorni da tutto il paese e poi dal resto del mondo. «Sarà una ripresa lenta e bellissima», si dice fiduciosa Karole Vail, direttrice della Collezione. Per ora si potrà visitare solo il sabato e la domenica, dalle 10 alle 18 (consigliata la prenotazione on-line). E comunque contingentati: potranno entrare solo 70 visitatori alla volta, muniti di mascherina e a debita distanza, per un’ora ciascuno. Non sono permesse audio-guide né visite di gruppo.
Per il momento sono aperti giardino e casa della collezionista americana e pure lo shop esterno, ancora chiuso purtroppo il caffè: «Giugno passerà così, poi per luglio si vedrà in base alla situazione», promette la direttrice.
Sono state settimane dure anche a Palazzo Venier de’ Leoni: la chiusura ha significato per questo luogo, tra i più visitati a livello nazionale, un mancato introito per quasi 2 milioni di euro: biglietti, eventi speciali e shop sono da sempre tra le maggiori entrate.
Nel frattempo, i 40 dipendenti hanno affrontato il lockdown tra lavoro a distanza e cassa integrazione. Si è fatta pesare anche la mancanza di stagisti, una ventina di giovani che rappresentano da sempre una colonna per i servizi della Guggenheim. Ora, con la riapertura, tutto il personale è coinvolto a tenere aperte le porte di casa. E anche se il percorso è a una direzione, il fascino di questo posto non si è perso. E le mostre temporanee? «Puntiamo a confermare “Edmondo Bacci. L’energia della luce” prevista per il 17 ottobre – spiega Karole Vail - E per l’anno prossimo abbiamo programmato una sola mostra, su Surrealismo e magia. Siamo fiduciosi, perché tutti noi abbiamo bisogno di bellezza e di respirare arte e cultura».
Niente sarà più come prima, si dice, ma «resta la magia di Peggy: certo, rafforzeremo tutta la parte digitale e virtuale, ma non cambieremo l’essenza di questa casa, da visitare e da assaporare di persona: venire qui e negli altri luoghi d’arte ci permette di trovare quella libertà di pensiero e visione che ispira e aiuta a gestire il cambiamento». E per chi vuole entrare nella rete degli «amici» di Peggy, avrà diritto a uno sconto del 20%: «Un gesto di gratitudine e vicinanza da parte della Collezione rivolto a chi la sostiene».