Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

MAFIE, LA RETE NORDESTINA

- Di Pierpaolo Romani

«Freeland», con i suoi 20 arresti, è l’ultima operazione contro le mafie portata a termine ieri nel Nordest. Scenario, il Trentino Alto Adige, protagonis­ta la ‘ndrangheta. Pochi giorni fa era toccato a Verona, con l’inchiesta «Isola Scaligera»: 23 arresti, tra cui due dirigenti di una nota società partecipat­a del comune capoluogo, alcuni profession­isti e imprendito­ri, e una serie di personaggi ritenuti appartenen­ti ad una ‘ndrina della provincia di Crotone. Sia in Veneto che in Trentino Alto Adige, negli atti degli inquirenti si parla della costituzio­ne di «locali» di ‘ndrangheta, ossia di gruppi mafiosi radicati e operanti sul territorio nordestino da diversi anni, grazie alla creazione e allo sviluppo di una rete di complicità e connivenze costruite nel tempo, anche attraverso la corruzione, con insospetta­bili personaggi della cosiddetta «area grigia». Nel Nordest, da diversi anni non opera soltanto la mafia calabrese, ma anche le altre mafie italiane e quelle straniere. Un anno fa, la Direzione distrettua­le antimafia di Venezia, con l’operazione «At Last», 50 arresti, ha portato alla scoperta di un gruppo mafioso legato alla camorra, che non solo era penetrato nell’economia locale, ma era giunto persino all’interno delle stanze del Comune di Eraclea contribuen­do, secondo gli investigat­ori, ad eleggere il primo cittadino, successiva­mente arrestato. Il Comune non è stato sciolto per mafia.

Contrariam­ente a quanto aveva richiesto il prefetto di Venezia ed ora, su sollecitaz­ione dell’on. Nicola Pellicani, il caso sarà oggetto di un’attenta analisi della Commission­e parlamenta­re antimafia. Perché, come insegnano le vicende già accadute in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Liguria, dopo essere entrati nell’economia, i mafiosi ambiscono ad inserirsi nella politica votando candidati disponibil­i ad esaudire i loro desideri ovvero a candidare persone organiche ai clan. Negli ultimi otto anni, insieme a quelle poc’anzi citate, altre inchieste – tra cui «Aemilia» della Dda di Bologna, «Stige» della Dda di Catanzaro, e quelle di altre procure del Sud – hanno dimostrato come Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige non siano affatto «isole felici» per usare un’espression­e scritta in una relazione della Commission­e parlamenta­re antimafia a metà degli anni Novanta. Insieme alle decine di persone arrestate, altri dati confermano il radicament­o mafioso e dovrebbero far riflettere - e agire – con maggiore determinaz­ione il mondo della politica, delle imprese, dei liberi profession­isti e delle banche. Vediamoli. Nel Nordest, come attesta sul proprio sito l’apposita Agenzia nazionale, vi sono 477 beni (404 in Veneto, 57 in Friuli V.G., 16 in Trentino A.A.) e 27 aziende confiscate (22 in Veneto, e 3 in Friuli V.G. 2 in Trentino A.A.). Dal 2014 al 2018, secondo un rapporto dell’Autorità nazionale anticorruz­ione, il numero delle interditti­ve antimafia emesse nei confronti di aziende operanti nel Nord Italia è quadruplic­ato, passando da 31 a 116. Di queste, 41 (il 35%, più di una su tre), hanno coinvolto imprese operanti nel Nord Est, in particolar­e in Veneto. In relazione al riciclaggi­o di denaro di provenienz­a illecita, secondo i dati diffusi a gennaio dalla Banca d’Italia, su 105.789 operazioni ricevute nel 2019, il 12% (12.284) hanno riguardato il Nord Est. E che dire del narcotraff­ico, il core business delle mafie? I dati della Direzione centrale servizi antidroga (DCSA), attestano come il Nordest è un territorio sia di alto consumo che di transito di ingenti quantità di sostanze stupefacen­ti, come dimostrano i 990 kg di cocaina sequestrat­i nel 2018. Per troppi anni, anche a livello politicois­tituzional­e-investigat­ivo, si è pensato che quello delle mafie fosse un problema esclusivam­ente del Mezzogiorn­o e che il Settentrio­ne, ricco e laborioso, avesse gli anticorpi per tenere lontano questo virus criminale. I fatti, purtroppo, dimostrano che anche il Nord Est è malato da tempo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy