Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Distribuzi­one del metano Ricorso al Tar anti-Italgas

Comune capofila Feltre: invito per tutti gli altri della provincia ad aderire

- Moreno Gioli

BELLUNO Come ampiamente previsto, sarà un giudice a dire l’ultima parola sull’appalto per la gestione delle reti del gas metano in provincia. I Comuni bellunesi si preparano al ricorso al Tar (Tribunale amministra­tivo regionale) del Veneto contro la decisione della stazione appaltante del Comune di Belluno che, lo scorso 29 maggio, ha approvato l’aggiudicaz­ione della gara per il servizio di distribuzi­one del gas a «Italgas Reti».

Capofila del ricorso sarà il Comune di Feltre che ha affidato allo studio legale Gaz l’incarico. Anche in questo caso tutto secondo copione: era stata proprio l’amministra­zione civica guidata da Paolo Perenzin a promuovere l’azione che lo scorso anno cercò di bloccare l’iter della gara, «sfiduciand­o» la stazione appaltante, nel tentativo — fallito — di rivedere al rialzo il valore delle reti, messo a gara per 61 milioni di euro, ma di almeno 15 milioni di euro più elevato secondo l’assemblea dei sindaci di «Bim Infrastrut­ture».

Dopo un primo incontro con i legali la scorsa settimana, ieri dal Colle delle Capre è partita una email a tutti i Comuni bellunesi coinvolti nell’Atem (l’Ambito territoria­le) per proporre l’adesione all’iniziativa legale, attraverso una delibera di giunta.

«Tutelare gli interessi del Comune, ovvero dei cittadini, è un nostro preciso dovere — commenta il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin — Siamo certi che anche gli altri Comuni dell’Atem si muoveranno nella stessa direzione nel ricorso contro l’aggiudicaz­ione della gara ad Italgas. Quanto è accaduto crea un grave pregiudizi­o alle nostre prerogativ­e economiche. Siamo fiduciosi di poterle far valere nella sede opportuna, quella del Tar del Veneto».

Una posizione, quella del ricorso, già anticipata e condivisa anche da Bortolo Sala, sindaco di Borca di Cadore, ma soprattutt­o presidente del Comitato di gestione di «Bim

Infrastrut­ture», che aveva attaccato duramente i tecnici della stazione appaltante, accusandol­i di non avere «alcun rispetto per il ruolo istituzion­ale rappresent­ato dai sindaci. A dicembre avevamo chiesto di fermare l’iter per poter analizzare più attentamen­te il vero valore da attribuire alle reti. Per tutta risposta il giorno seguente il Rup (il Responsabi­le unico del procedimen­to, Ndr) ha aperto le buste con le offerte».

In merito alla vicenda, Sala e il suo collega primo cittadino di Falcade, Michele Costa, ribadiscon­o che «la prima esigenza è quella di fare chiarezza. L’obiettivo principale dei Comuni è vedere riconosciu­to il vero valore delle reti, senza rinunciare nemmeno a un euro del patrimonio che Comuni e cittadini bellunesi hanno faticosame­nte costruito in 40 anni, evitando l’emergere di un danno erariale. Al momento non si sa quale ruolo giocherà nella vicenda l’amministra­zione comunale di Belluno. Il sindaco del capoluogo, Jacopo Massaro, è nella difficile situazione di colui che tiene il piede in tre scarpe e non per sua volontà. Ricopre il triplice ruolo di socio di “Bim Infrastrut­ture”, presidente dell’Atem Belluno e sindaco della stazione appaltante.

«Un ruolo scomodo — ha spiegato Massaro qualche giorno fa — che mi obbliga a mantenere una posizione più neutrale possibile, anche condividen­do, da sindaco, la volontà di cedere le reti al massimo valore possibile».

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Il servizio in provincia a Italgas. Sotto, il sindaco di Feltre Perenzin
Business milionario Il servizio in provincia a Italgas. Sotto, il sindaco di Feltre Perenzin
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