Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Stretta sull’alcol in piazza, gelo dei bar ma l’Ascom: «Giusto essere prudenti»
Qualche mugugno c’è stato con l’ordinanza del sindaco che mette limiti alla somministrazione fuori dai plateatici di Treviso, introdotta per ridurre gli assembramenti notturni nelle piazze. Quando sono arrivate le nuove regole (in vigore fino al 29 giugno, dalle 21 alle 3) alcuni locali hanno ritenuto che fossero troppo penalizzanti: ok, l’aperitivo è libero, ma i fatturati serali e notturni sono fondamentali nei bilanci.
Le associazioni di categoria però chiedono a bar, osterie e consumatori di portare pazienza. «La linea del Comune è condivisibile - commenta Dania Sartorato, presidente Fipe Confcommercio -. Comprendo i colleghi, conosco il disagio degli associati e so cosa abbiamo passato, ma l’amministrazione si è data da fare per ampliare in tempi rapidi e gratis i dehors. Ci viene chiesto di tenere duro ancora un po’ per poter sperare, fra poche settimane, in scenari più positivi». La cosa importante, dice Sartorato, è non buttare all’aria i risultati ottenuti: «Dobbiamo scongiurare il ritorno del virus. Il fenomeno riguarda prevalentemente il centro e una decina di locali al massimo, ho visto gli assembramenti di cui parla il sindaco. La richiesta di rispettare le regole ci consentirà di tornare prima alla normalità».
Concorda il presidente provinciale di Confcommercio Federico Capraro: «Capisco che, dopo mesi di lockdown, ci sono grande voglia e bisogno di recuperare il tempo perduto, però ci vuole equilibrio, sfruttando le opportunità ma non provocando situazioni che per quanto ne sappiamo potrebbero degenerare. Abbiamo fatto tutti tanta fatica per ripartire, e oggi dobbiamo prestare la massima attenzione per evitare di tornare indietro. La limitazione dell’asporto condiziona attività e fatturati, ma non ci sono limitazioni alle attività o agli orari. Possiamo fare passi avanti, ma nel rispetto di tutti».