Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I sindacati: «Riattivare tutte le corse Dolomitibus»
Riattivare il trasporto pubblico. Subito, come nel resto del Veneto. Lo chiedono i sindacati, preoccupati per il futuro della mobilità bellunese. Ancora ferma al palo, nonostante la «fase 3». Al momento Dolomitibus ha riattivato solo il 35% delle corse, entro luglio si arriverà al 55%. «Non basta - spiega Alessandra Fontana, segretaria della Filt Cgil di Belluno, presentando la manifestazione per il rilancio del trasporto pubblico locale, domani alle 10 in Piazza Duomo -. Se priviamo le persone del diritto alla mobilità, allora possiamo chiudere la provincia». La protesta, organizzata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal e Rsu Dolomitibus Spa, «non è - specificano i promotori - contro nessuno, ma a favore del territorio». I sindacati chiedono risorse straordinarie da parte del governo e della Regione per garantire una ripresa immediata di tutto il servizio, il ritorno al lavoro per tutti gli autisti e il personale del Tpl, la salvaguardia occupazionale dei lavoratori. «Oltre l’80% dei lavoratori Dolomitibus è in cassa integrazione snocciolano i numeri Paola Pesce referente di Sls e Rsu, e a Marcello Di Tavi, rsu Fit, entrambi autisti Dolomitibus - ed entro settembre oltre una decina di persone con contratto a termine verrà lasciata a casa. Ne faranno le spese i cittadini, soprattutto anziani e studenti, per i quali il servizio di trasporto è fondamentale». «Dolomitibus soffre la situazione creatasi con il Coronavirus - aggiunge Bruno Deola (Cisl) - ma se non viene potenziato il servizio le persone si organizzeranno diversamente e in futuro, quando ci sarà la ripartenza, smetteranno di usufruire del trasporto pubblico, con tutte le conseguenze che ne deriveranno». (m.g.)