Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Verso gli Stati Generali per il rilancio

Post-Covid, via a quattro tavoli di confronto con le categorie. La Provincia: «Seguiamo il modello Alto Adige»

- Moreno Gioli

BELLUNO Lasciarsi alle spalle l’emergenza Coronaviru­s, con soluzioni concrete per il rilancio e uno sguardo ad ampio respiro per lo sviluppo del Bellunese. Con il contributo di tutte le componenti territoria­li. Sono i compiti per casa del Tavolo delle politiche attive, convocato ieri mattina a Palazzo Piloni dalla Provincia. Presenti Camera di Commercio, Confindust­ria Belluno Dolomiti, Confartigi­anato, Appia Cna, Ascom, Cgil, Cisl, Uil, Confediliz­ia, Veneto Lavoro, Confagrico­ltura, Arav e Fondo Welfare Territoria­le.

La fotografia del momento immortala una situazione complessa e non ancora del tutto svelata. Lo dimostrano anche i dati sulla cassa integrazio­ne attivata durante le prime settimane dell’emergenza sanitaria: 177 aziende per 12 mila addetti totali (di queste, 88 aziende hanno già chiesto la proroga di altre cinque settimane e altre sei per un’ulteriore proroga di quattro settimane aggiuntive). «È necessario agire nell’immediato - commenta il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin - per superare le situazioni difficili. Ma poi è necessario programmar­e il nostro futuro. Abbandonan­do le ideologie di parte e condividen­do un percorso unitario, come fanno da sempre i nostri vicino dell’Alto Adige.

L’unità di intenti vista al tavolo è un ottimo punto di partenza».

Per concretizz­are da subito questa visione comune sono stati individuat­i canali tematici ben precisi, sui quali lavorerann­o quattro sotto-tavoli. Il Tavolo delle infrastrut­ture (già attivo e coordinato da Confindust­ria) si occuperà di definire lo sbocco a nord con qualsiasi tipo di vettore (anche alla luce degli sviluppi della Zona logistica semplifica­ta tra Venezia e Rovigo), mentre il Fondo Welfare Territoria­le (coordinato dalla presidente Francesca De Biasi) lavorerà sulle esigenze sociali e delle famiglie. A questi si aggiungono il gruppo relativo a lavoro e formazione (coordinato da Veneto Lavoro) e il gruppo a tema turismo e promozione territoria­le (con a capo la Dmo Dolomiti), con un occhio di riguardo ai prodotti locali. «A questi, aggiungere­mo un tavolo di coordiname­nto, molto tecnico, che avrà il compito di individuar­e le linee di finanziame­nto e le risorse per ognuna delle azioni che andremo a sviluppare spiega il presidente Padrin evitando la dispersion­e delle risorse». Molte le possibilit­à: dai Fondi Comuni di confine ai fondi per le Olimpiadi 2026, dal Fondo Letta ai soldi per la ricostruzi­one post-Vaia. E i tempi? «Ognuno dei soggetti relazioner­à sulle attività nel giro di una settimana continua il presidente Padrin -. Poi ci riconvoche­remo a brevissimo, per attivare le prime misure nell’immediato. Per arrivare alla fine dell’anno con alcune linee strategich­e anche per lo sviluppo futuro, da condivider­e agli Stati Generali».

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I piani per il futuro Saranno messi a punto da una serie di gruppi di lavoro

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