Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I costruttori investono solo nel lusso Conte: «Faremo noi le case popolari»
Il sindaco sulle operazioni immobiliari in centro: «È positivo che i privati abbiano vitalità»
TREVISO «I privati investono a Treviso con interventi per la residenza di lusso, a quella più accessibile per i giovani e le famiglie ci pensiamo noi». Parole che diventano promesse: non solo Palazzo Moretti, su cui punta il Comune per realizzare alloggi a basso costo e foresterie per gli studenti, ma anche un altro paio di immobili in centro e fuori dalle mura. Mentre si accavallano i superprogetti edilizi di pregio in città, a Ca’ Sugana cercano soluzioni abitative per sostenere il ripopolamento in una direzione diversa. «Partiamo da un dato – dice il sindaco Mario Conte -. Nel 2019 la popolazione è cresciuta di 900 unità, 200 delle quali in centro storico. E questo al netto dello svuotamento della caserma Serena, che aveva mille residenze di richiedenti asilo fino al 2017, mentre adesso ci sono solo poco più di trecento persone». L’ottimismo non manca, anche in un momento complicato per le imprese in tutti i settori, edilizia compresa.
L’ultimo piano di recupero annunciato è quello per la rigenerazione dell’ex Telecom in Borgo Cavour, quasi duemila metri quadrati di appartamenti con terrazza vista mura: case non economiche, che si vanno ad aggiungere ad altri progetti residenziali ancora da ultimare o ancora da erigere che interesseranno soprattutto il quadrante fra il Duomo e il Put della zona nord. Decine di milioni di euro di investimenti che però riguarderanno una fascia di trevigiani (o aspiranti tali) piuttosto benestanti. «Non è un lato negativo che in ambito privato ci sia questa vitalità – continua Conte -. Le classifiche di Fondazione Etica e Sole 24 Ore, che ci vedono tra le città con la migliore qualità della vita, sono cartine di tornasole dell’attrattività di Treviso. Le vediamo tutti le gru, le impalcature, le operazioni in tutto il territorio, c’è grande voglia di investire. Il centro gode di un notevole prestigio, ma questi interventi vanno a interessare zone da riqualificare nell’ottica, comunque, di un aumento di residenza. È una lettura molto positiva. E sarà un’utenza con buone possibilità di spesa, di andare al ristorante, utilizzare servizi e vivere il centro».
Ma tutte le operazioni più importanti passano sempre per l’iniziativa privata, ormai da decenni: gli «ex» qualcosa (Provincia, Questura, Zanotti, Agenzia delle entrate) diventano palazzi e il ripopolamento è in mano dei grandi investitori. «Daremo dimostrazione che come ente pubblico possiamo andare in una direzione diversa, più accessibile. Ci siamo dati lo strumento urbanistico per farlo. Per Palazzo Moretti siamo in fase di studio di fattibilità, ne stiamo identificando un altro, ma serve il luogo adatto.
Per i giovani e le fasce più sensibili stiamo lavorando a percorsi progettuali con alloggi popolari, anche in centro città. A questo tipo di residenza deve pensare il pubblico, i costi che devono sostenere i privati non giustificherebbero l’operazione, tra l’acquisizione dell’area e i costi di costruzione. Obbligatoriamente, attirano un’utenza con capacità elevata».
Ma c’è un altro ambito di immobili che cresce: l’offerta ricettiva. Lussuosi b&b stanno prendendo sempre più quota, gli ultimi due sono laterali di Corso del Popolo, fra il teatro e la piazza. «Treviso è anche una città sempre più turistica e con grandi opportunità, non solo nella residenza ma con bellissime realtà di accoglienza – chiude il sindaco -. Noi la riempiremo di vita ed eventi, anche questo attirerà nuovi abitanti».
Le classifiche Diverse classifiche ci vedono come la città con la miglior qualità della vita in Italia