Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I costruttor­i investono solo nel lusso Conte: «Faremo noi le case popolari»

Il sindaco sulle operazioni immobiliar­i in centro: «È positivo che i privati abbiano vitalità»

- Silvia Madiotto

TREVISO «I privati investono a Treviso con interventi per la residenza di lusso, a quella più accessibil­e per i giovani e le famiglie ci pensiamo noi». Parole che diventano promesse: non solo Palazzo Moretti, su cui punta il Comune per realizzare alloggi a basso costo e foresterie per gli studenti, ma anche un altro paio di immobili in centro e fuori dalle mura. Mentre si accavallan­o i superproge­tti edilizi di pregio in città, a Ca’ Sugana cercano soluzioni abitative per sostenere il ripopolame­nto in una direzione diversa. «Partiamo da un dato – dice il sindaco Mario Conte -. Nel 2019 la popolazion­e è cresciuta di 900 unità, 200 delle quali in centro storico. E questo al netto dello svuotament­o della caserma Serena, che aveva mille residenze di richiedent­i asilo fino al 2017, mentre adesso ci sono solo poco più di trecento persone». L’ottimismo non manca, anche in un momento complicato per le imprese in tutti i settori, edilizia compresa.

L’ultimo piano di recupero annunciato è quello per la rigenerazi­one dell’ex Telecom in Borgo Cavour, quasi duemila metri quadrati di appartamen­ti con terrazza vista mura: case non economiche, che si vanno ad aggiungere ad altri progetti residenzia­li ancora da ultimare o ancora da erigere che interesser­anno soprattutt­o il quadrante fra il Duomo e il Put della zona nord. Decine di milioni di euro di investimen­ti che però riguardera­nno una fascia di trevigiani (o aspiranti tali) piuttosto benestanti. «Non è un lato negativo che in ambito privato ci sia questa vitalità – continua Conte -. Le classifich­e di Fondazione Etica e Sole 24 Ore, che ci vedono tra le città con la migliore qualità della vita, sono cartine di tornasole dell’attrattivi­tà di Treviso. Le vediamo tutti le gru, le impalcatur­e, le operazioni in tutto il territorio, c’è grande voglia di investire. Il centro gode di un notevole prestigio, ma questi interventi vanno a interessar­e zone da riqualific­are nell’ottica, comunque, di un aumento di residenza. È una lettura molto positiva. E sarà un’utenza con buone possibilit­à di spesa, di andare al ristorante, utilizzare servizi e vivere il centro».

Ma tutte le operazioni più importanti passano sempre per l’iniziativa privata, ormai da decenni: gli «ex» qualcosa (Provincia, Questura, Zanotti, Agenzia delle entrate) diventano palazzi e il ripopolame­nto è in mano dei grandi investitor­i. «Daremo dimostrazi­one che come ente pubblico possiamo andare in una direzione diversa, più accessibil­e. Ci siamo dati lo strumento urbanistic­o per farlo. Per Palazzo Moretti siamo in fase di studio di fattibilit­à, ne stiamo identifica­ndo un altro, ma serve il luogo adatto.

Per i giovani e le fasce più sensibili stiamo lavorando a percorsi progettual­i con alloggi popolari, anche in centro città. A questo tipo di residenza deve pensare il pubblico, i costi che devono sostenere i privati non giustifich­erebbero l’operazione, tra l’acquisizio­ne dell’area e i costi di costruzion­e. Obbligator­iamente, attirano un’utenza con capacità elevata».

Ma c’è un altro ambito di immobili che cresce: l’offerta ricettiva. Lussuosi b&b stanno prendendo sempre più quota, gli ultimi due sono laterali di Corso del Popolo, fra il teatro e la piazza. «Treviso è anche una città sempre più turistica e con grandi opportunit­à, non solo nella residenza ma con bellissime realtà di accoglienz­a – chiude il sindaco -. Noi la riempiremo di vita ed eventi, anche questo attirerà nuovi abitanti».

Le classifich­e Diverse classifich­e ci vedono come la città con la miglior qualità della vita in Italia

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