Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Verifiche fiscali «aggiustate» La procura chiede dieci anni

Nel mirino il colonnello della Finanza Corrado e la commercial­ista Mesirca

- Alberto Zorzi

VENEZIA Lo schema, secondo il procurator­e aggiunto di Venezia Stefano Ancilotto, era sempre quello: da una parte l’azienda sotto verifica fiscale che rischia sanzioni pesanti (la Cattolica Assicurazi­oni di Verona e la Baggio Trasporti di Venezia); dall’altra un dirigente della sede veneziana dell’Agenzia delle Entrate, Christian David, quanto meno «compiacent­e»; in mezzo Vincenzo Corrado, tenente colonnello della Guardia di Finanza regionale con casa a Treviso, che per l’accusa avrebbe incassato soldi e regali per convincere David a ridurre il più possibile le multe.

Ieri il pm Ancilotto ha chiesto una pena pesante per Corrado: 7 anni per corruzione, traffico illecito di influenze, collusione militare e falso. Un anno e tre mesi è stata la richiesta nei confronti di David, che in questo processo deve rispondere solo di un paio di accessi abusivi alla banca dati dell’Agenzia, 2 anni e 3 mesi quella per il terzo imputato, la commercial­ista trevigiana Tiziana Mesirca, nominata da Paolo Maria Baggio proprio su indicazion­e di Corrado, con il quale avrebbe condiviso tutto: per questo le vengono contestati, in concorso, i reati di traffico illecito di influenze e collusione militare.

Proprio su di lei si è concentrat­a buona parte della discussion­e del pm, per smontare la tesi difensiva che si fosse limitata a fare il suo lavoro. «Le intercetta­zioni dimostrano come Mesirca sapesse che Corrado riceveva denaro da Baggio e aveva contatti con David - ha detto Ancilotto - E quando quest’ultimo, a verifica conclusa, le chiede se “il nostro amico ha avuto un peso”, lei risponde di sì, che l’atteggiame­nto dell’Agenzia era stato “molto disponibil­e”». L’accusa ha poi citato le tante telefonate in cui il tenente colonnello le chiedeva di ribadire all’imprendito­re il suo ruolo e anche quella in cui Mesirca chiedeva rassicuraz­ioni a Corrado sul fatto che i telefoni non fossero intercetta­ti. «Se si fosse opposta, avrei chiesto l’archiviazi­one, ma invece ha esorbitato dal suo mandato ha concluso - La difesa dice che era molto attenta all’immagine, ma queste intercetta­zioni la compromett­ono».

Secondo l’accusa Corrado avrebbe ricevuto 15 mila euro e un orologio Rolex, di cui era appassiona­to, da Baggio, al quale avrebbe anche anticipato la futura verifica alla società

Axios (l’unico spezzone in cui è contestata la corruzione). Ma anche due Rolex e l’assunzione dell’amico Mauro Ginesi, ex dipendente del Comune di Verona, da Cattolica, come hanno confessato – decidendo di patteggiar­e – l’ex direttore amministra­tivo Giuseppe Milone e il giudice tributario Cesare Rindone, che fece da mediatore. «Corrado ha cercato di dirci che sul caso Cattolica non aveva fatto nulla ha detto il pm - ma ha presentato David a Milone e al consulente Albino Zatachetto, ha partecipat­o a cene, ha avuto i colloqui con David, dopo aver detto “ce l’ho in mano”, si è fatto girare i documenti via mail. Ha avuto un’influenza sul pubblico ufficiale e l’ha resa oggetto di mercimonio». Proprio sul filone Cattolica David e Zatachetto dovranno affrontare un altro processo per induzione indebita.

La procura Le intercetta­zioni dimostrano come Mesirca sapesse che Corrado riceveva denaro

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