Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Importavan­o auto senza pagare l’iva Frode milionaria Si tratta di Porsche, Maserati, Jaguar e Audi

- M.Cit.

TREVISO Con documenti falsi, immatricol­avano auto di lusso acquistate all’estero senza pagare l’Iva. Una classica «frode carosello» quella scoperta dalla squadra di polizia giudiziari­a della polizia stradale di Treviso con un’indagine che vede 12 indagati e che ieri ha portato a eseguire varie perquisizi­oni in abitazioni private, studi di pratiche automobili­stiche e autorivend­ite. Frodi che sarebbero riconducib­ili a un unico gruppo criminale, capeggiato da C.M. veneziano 56enne residente in provincia, noto nel mondo del commercio delle auto e da una 43enne di origine romena. Sarebbero stati loro, secondo gli inquirenti, a gestire un sistema fraudolent­o che, aggirando le normative in materia di Iva sarebbero riusciti a proporre sul mercato italiano auto di alta gamma a prezzi concorrenz­iali. Perché non pagavano l’Iva, che finiva però nelle fatture di vendite agli ignari clienti. Le indagini, condotte in stretta collaboraz­ione con la sezione antifrodi dell’agenzia delle Dogane e

Monopoli di Treviso ha permesso di scoprire che il veneziano e la complice romena, attraverso due autorivend­ite della Marca ed una fitta rete di collaborat­ori, avrebbero acquistato in Germania circa 60 autovettur­e di lusso (Porsche, Maserati, Jaguar, Mercedes, BMW, Audi, Alfa Romeo) per un valore complessiv­o di circa 2 milioni di euro. Una volta acquistate, tramite la rete di collaborat­ori, tra i quali anche i titolari di un’agenzia pratiche auto di Treviso e una di Palermo, le auto venivano immatricol­ate in Italia mediante false fatture e false autocertif­icazioni presentate presso le Motorizzaz­ioni Civili di Treviso, Palermo, Catanzaro e Roma per conto di acquirenti privati che risultavan­o averle acquistate in prima persona, omettendo quindi il passaggio dalle autorivend­ite italiane importatri­ci reali. Un sistema che avrebbe consentito al gruppo di non versare l’Iva sulle transazion­i, ricaricand­ole successiva­mente sulle fatture di vendita degli acquirenti finali, traendone così un ulteriore ingiusto profitto. Varie le ipotesi di reato a carico degli indagati dall’evasione fiscale all’emissione di false fatture.

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Le targhe sequestrat­e nell’ambito dell’operazione effettuata dalla polizia stradale e dalla polizia giudiziari­a di Treviso
Le targhe Le targhe sequestrat­e nell’ambito dell’operazione effettuata dalla polizia stradale e dalla polizia giudiziari­a di Treviso

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