Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’ultimo saluto a Tognana fra bandiere, lacrime, ricordi Gentilini: «Ha fatto la storia» Più di 200 persone ai funerali. Preghiere di figli e nipoti

- S.Ma.

TREVISO Un lungo e commosso omaggio ha salutato, ieri, Aldo Tognana: industrial­e, partigiano, uomo di valori civici e istituzion­ali, padre e nonno profondame­nte legato alla famiglia.

Sarebbe stata gremita la chiesa di Sant’Antonino se le misure anti Covid non avessero imposto distanze fra i banchi e l’allestimen­to di altre sedie nella piazzetta sulla strada. Uomini dell’industria, dello sport e della politica si sono uniti per l’addio al fondatore delle ceramiche Tognana, l’ingegnere che ha combattuto per la liberazion­e d’Italia e di Treviso, morto martedì mattina a 100 anni.

C’erano almeno duecento persone: tre sindaci (Mario Conte, Giovanni Manildo e Giancarlo Gentilini) e consiglier­i comunali, la presidente degli industrial­i Piovesana e il direttore Milan, Remo Mosole e Giorgio Rossi, sindacati, Camera di Commercio, associazio­ni combattent­iste (Anpi, Av, Fivl, veterani, Nastro azzurro), l’Unione Ciclisti, e la numerosa famiglia Tognana, con i figli e i nipoti in prima fila; mancava l’adorata moglie Linda, sposata nel 1946. «L’unico impegno che mio padre non è riuscito a onorare – ha raccontato il figlio Antonio – è che non potrà essere presente al centesimo compleanno della mamma.

Papà da un po’ di tempo aveva finito la benzina, viaggiava in riserva e martedì si è spento. Fino all’ultimo giorno però non ha smesso di leggere, insaziabil­e curioso di conoscenza. Nonostante il secolo di vita, gli anni sono passati velocement­e e per noi figli è stata una fortuna averlo così a lungo. Conserviam­o ricordi bellissimi. Lascia in noi un grande vuoto». Fra le lacrime della nipote, «sei stato un nonno speciale, continua a guardarci dall’alto, a insegnarci la rettitudin­e e l’amore», e la commozione degli amici, c’era soprattutt­o un grande senso di rispetto e stima nella chiesetta. Perché Clarimbald­o Tognana ha significat­o molto per Treviso e il Veneto. Nato nel 1920, subito dopo la Grande Guerra, laureato in Ingegneria a Padova a 22 anni, cattolico impegnato, è stato combattent­e della Resistenza con i partigiani bianchi. Oltre alla passione per la lettura (ha costruito per la famiglia una biblioteca di oltre cinquemila volumi) amava lo sport, il pugilato, l’automobili­smo e il ciclismo in particolar­e. Anche il vescovo Michele Tomasi ha voluto portare il suo messaggio e ha letto per lui la “Preghiera del ribelle”: «Signore, a noi dà la forza della ribellione. Facci liberi e intensi, liberi e dritti».

Per il Comune, il discorso di commiato è stato affidato a Gentilini, che aveva sfidato Tognana alle Comunali nel 1994 (poi vinte da Genty): «Per la nostra città è una grande perdita e un grande dolore. Il suo ricordo rimane vivo in tutti noi, è stato un esempio di valori e principi, un grande cittadino e un grande amico. Ha segnato la storia di Treviso, portando il nome della nostra terra in tutto il mondo. La sentita partecipaz­ione di oggi dimostra l’affetto, l’amore e la simpatia che Aldo ha meritato».

Il feretro è uscito dalla chiesa sfilando in mezzo agli stendardi, un omaggio riservato ai grandi.

 ?? Foto) in ?? Tante le associazio­ni di combattent­i, sindacati e amministra­tori (l’ex sindaco Gentilini,
presenti in chiesa
Foto) in Tante le associazio­ni di combattent­i, sindacati e amministra­tori (l’ex sindaco Gentilini, presenti in chiesa
 ??  ??
 ??  ?? Presenze
Presenze

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy