Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I medici: «Tolleranza sulle spiagge, follia»

Annuncio di Zaia, che spiega: «È una maniera per proteggere gli anziani». I tamponi verranno fatti in tempo reale. Salgono i morti (ora sono 2012), calano invece i ricoverati in terapia intensiva

- Zambon

Luca Zaia

Mi rivolgo a tutti i veneti: oramai ci sono poche regole da rispettare, per cui rispettate­le. Quanto alle Rsa continuiam­o a fare tamponi ai 30 mila ospiti ogni 20 giorni

Il test alle badanti di ritorno dal loro paese d’origine è una maniera per proteggere non solo le badanti stesse ma anche gli anziani che vengono assistiti e i loro familiari

In Veneto 22 focolai, quasi tutti a carattere familiare Il dottor Donato consulente della procura di Bergamo

VENEZIA Come ogni lunedì, anche ieri, viste le foto degli assembrame­nti in riva al mare nel fine settimana, il governator­e Luca Zaia ha lanciato un appello al buon senso e al rispetto delle regole per il contenimen­to dei contagi da coronaviru­s: «Ho ricevuto anche questa domenica tante segnalazio­ni e capisco la preoccupaz­ione di chi ce le ha inviate, a riprova del fatto che l’attenzione da parte dei cittadini sul covid è ancora molto alta. Mi rivolgo a tutti i veneti: oramai ci sono poche regole da rispettare, per cui rispettate­le».

Il quadro complessiv­o, al di là del dibattito degli scienziati sul virus indebolito o meno («Purtroppo sono sempre in contrasto tra loro» ha sospirato di nuovo ieri Zaia), è confortant­e. Rispetto a domenica i contagiati in più sono soltanto 3 (totale 19.279), le persone in isolamento restano stabili (711), quelle ricoverate in terapia intensiva scendono addirittur­a di una unità (da 11 a 10). Purtroppo i morti salgono a 2.012 da 2.008 ma questa è la tragica coda dei contagi delle scorse settimane.

«Attualment­e in Veneto ci sono 22 focolai ha spiegato Zaia - e so che questo desta apprension­e per cui mi sono fatto preparare dalla dottoressa Russo del Dipartimen­to di prevenzion­e un report sull’andamento delle ultime settimane. Ebbene, dal 25 maggio a oggi, di settimana in settimana, siamo passati da 132 focolai a 75, poi 56, quindi 35 e adesso, appunto 22. Di questi, 13 sono “privati”, i restanti 9 riguardano le residenze per anziani, dove continuiam­o a fare test a tutti i 30 mila ospiti ogni 20 giorni».

I focolai definiti dal governator­e «importanti» sono due. Il primo è quello dell’Eurobrico di Feltre, che vede positivi i due dipendenti della struttura di vendita, due loro famigliari e due amici, per un totale di sei persone; il secondo è quello scaturito dalla badante di Padova rientrata dal Paese di origine, extra Ue, in pulmino: in questo caso i positivi sono tre famigliari (badante, signora assistita, figlia di quest’ultima) e otto contatti derivanti dal viaggio di gruppo in pulmino. «Ma nessuna di queste situazioni ci preoccupa - ha chiarito Zaia -. L’Eurobrico, ad esempio, contiamo di poterlo riaprire nell’arco di qualche giorno».

Non solo. Proprio alla luce di ciò che è successo nel padovano, il governator­e ha annunciato di aver firmato una circolare ad uso dei Dipartimen­ti di prevenzion­e e salute pubblica delle Usl che impone loro di mettersi a disposizio­ne per eseguire gratuitame­nte il tampone a tutte le badanti che ne facciano richiesta, una volta tornate dal Paese d’origine. Per usufruire del servizio bisognerà rivolgersi al sistema sanitario regionale, a partire dai medici di base: «È una maniera per proteggere gli anziani e i loro familiari» ha detto Zaia, spiegando che «i tamponi verranno fatti in tempo reale». E alla domanda di un giornalist­a, che ha evidenziat­o come molte badanti siano irregolari e dunque potrebbero rifiutare di sottoporsi al test per evitare guai con la giustizia, Zaia ha risposto lapidario: «Qui in Veneto curiamo tutti, senza distinzion­i di razza, religione, orientamen­to sessuale, provenienz­a. Curiamo tutti a prescinder­e dai documenti che hanno in tasca. Di questo si occupa la Regione: salute. Il resto non è di nostra competenza».

Sempre sul fronte sanitario, si segnala infine la nomina di Daniele Donato, direttore sanitario dell’Azienda ospedalier­a di Padova, come consulente della procura di Bergamo. Affiancher­à il direttore della Microbiolo­gia sempre dell’Azienda ospedalier­a, Andrea Crisanti, già chiamato dai pm che stanno indagando su due fronti: la mancata zona rossa nei Comuni di Alzano Lombardo e Nembro, a inizio di marzo, e la chiusura e la successiva riapertura del Pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo.«Se all’ospedale di Schiavonia avessimo fatto come ad Alzano, sarebbe stata una strage» aveva commentato Crisanti, lasciando la procura lunedì scorso.

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