Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

A diciotto anni muore a letto Un altro lutto nella stessa classe

Studente dell’Itis di Casale, lo stesso di Nicolò Di Giacomo. Sarà eseguita l’autopsia

- Milvana Citter

SAN FIOR Sarà l’autopsia a stabilire la causa della morte di Mattia Da Ros, il 18enne di San Fior trovato senza vita nel suo letto sabato pomeriggio. A disporla il magistrato di turno Valeria Peruzzo che ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati.

Allo stato infatti, non ci sono elementi per far sospettare che, la morte di Mattia, non sia stata provocata da cause naturali. Anche se il ragazzo era in buona salute e non presentava patologie pregresse. Ma la morte improvvisa di un 18enne richiede un accertamen­to che la procura ha disposto come atto dovuto, affidando l’incarico al medico legale Antonello Cirnelli che mercoledì eseguirà l’esame autoptico. Il 18enne era quel che si dice «un bravo ragazzo», studiava informatic­a all’istituto Planck di Lancenigo di Villorba. Viveva con i genitori Monia e Massimo e la sorella Asia di 20 anni, in via Camerin, alle spalle dell’emporio edile gestito dalla famiglia.

Il dramma si è consumato nel primo pomeriggio di sabato. Dopo il pranzo il 18enne era andato in camera per riposarsi un po’. Qualche ora dopo, la sorella Asia, vedendo che non si alzava, è andata a svegliarlo. Lo ha chiamato, ma Mattia non ha risposto.

«Sembrava dormisse – ha raccontato -. Allora l’ho scosso, ma è rimasto immobile. Ho urlato chiamando mamma e papà». Inutile la disperata chiamata al Suem 118. I sanitari arrivati in pochi minuti non hanno potuto fare nulla per il giovane, morto probabilme­nte nel sonno. Un dramma che ha sconvolto la famiglia Da Ros e l’intera comunità della frazione di Castello Roganzuolo dove il giovane viveva. Ieri il cancello dell’emporio di famiglia era sbarrato, con il cartello “chiuso per lutto”.

Alle sue spalle la bifamiglia­re della famiglia, meta di un pellegrina­ggio di amici e parenti. Tra questi anche il sindaco Giuseppe Maset che ha voluto portare il cordoglio dell’amministra­zione comunale che sta pensando di organizzar­e un’iniziativa in memoria del giovane.

«Mattia era un ragazzo semplice e solare, appassiona­to di computer e che studiava con profitto» lo ricordano i familiari disperati. Una vita semplice fatta di studio e di uscite con gli amici ma senza eccessi. Dopo le scuole medie si era iscritto all’Istituto Planck per inseguire la sua passione, i computer. Per dirigente e insegnanti dell’istituto di Lancenigo, la notizia della sua scomparsa è arrivata come un dolore che si rinnova.

Mattia frequentav­a la classe quarta, la stessa di Nicolò Di Giacomo il coetaneo di Casale Sul Sile morto nel novembre scorso, vittima di un terribile incidente stradale accaduto mentre in sella al suo scooter stava andando a scuola, in viale Felissent a Treviso. In attesa dell’autopsia, non sono ancora stati fissati i funerali. Intanto a San Fior si attende il rientro di Elena, la sorella maggiore che da tempo vive negli Stati Uniti.

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La vittima Mattia Da Ros è morto nel sonno, a casa. A scoprire per prima la sua morte la sorella, che ha chiamato i genitori

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