Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Agsm, via alla fusione con Aim. Finocchiar­o: «Ora il terzo partner»

- L. A.

Agsm e Aim, da oggi, cominciano già a lavorare come un’unica azienda. Il Cda della multiutili­ty veronese ha dato ieri il via libera alla fusione per incorporaz­ione di Aim, non senza un ennesimo colpo di scena: il presidente di Agsm, Daniele Finocchiar­o, si è infatti astenuto. Hanno votato a favore i rappresent­anti dei tre partiti di maggioranz­a: la Lega, Verona Domani ed il consiglier­e indicato personalme­nte dal sindaco Sboarina. Si è astenuta la rappresent­ante delle minoranze, la consiglier­a del Pd Stefania Sartori. Ma quello che nessuno aveva previsto è stato appunto il voto di astensione del presidente. La nuova società manterrà il nome di Agsm, avrà sede a Verona, si baserà su un concambio che assegna il 61,2% a Verona e il 38,8% a Vicenza. Il presidente sarà indicato da Verona. In Cda ci saranno tre membri veronesi e 3 vicentini. Uno dei 3 consiglier­i veronesi sarà nominato (purché abbia il gradimento anche dei vicentini) amministra­tore delegato, ed avrà notevoli poteri. Saranno infatti create sei aziende partecipat­e, per Energia, Ambiente, Reti, Produzione, Teleriscal­damento e Smart City. Ciascuna avrà tre consiglier­i d’amministra­zione, ma sarà l’amministra­tore delegato di Agsm a scegliere chi ne sarà il presidente. Uno schema preciso, i cui ultimi dettagli erano stati discussi domenica sera in una lunga videoconfe­renza, presenti il sindaco di Verona, Federico Sboarina, e quello di Vicenza, Francesco Rucco. L’operazione è stata illustrata ieri dallo stesso Sboarina assieme al presidente Finocchiar­o e all’assessore comunale Daniele Polato. Proprio Finocchiar­o ha voluto chiarire il perché della sua astensione, sulla quale erano subito volate mille ipotesi. «È stata un’astensione non di contrasto ma di prospettiv­a: il risultato ottenuto oggi - dice - è meraviglio­so, ma il percorso è ancora incompleto, bisogna trovare un partner industrial­e, il migliore possibile». Il sindaco Sboarina si è detto felice «per un risultato finalmente ottenuto dopo che per 13 anni si era parlato molto ma concluso niente. Adesso andremo ancora più avanti evitando il rischio che qualcuno da fuori venisse qua a fare… man bassa, come accaduto purtroppo in passato».

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