Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Guerra al virus, le voci degli eroi in corsia
Esce il libro con i racconti dei medici ospedalieri in prima linea contro il virus: emozione e sacrifici
Le voci dei medici in prima linea nella pandemia da Covid-19 diventano racconto emozionale. Storie, testimonianze, empatia e sofferenza narrate da 37 medici che senza tregua dedicano energie e professionalità a combattere il coronavirus, nel libro Emozioni virali (Pensiero scientifico editore, 208 pagine, 22 euro), in uscita nei prossimi giorni. Racconti nati dal gruppo Facebook «Covid19 Medici» che durante la pandemia ha riunito 100mila medici italiani per scambiarsi notizie, protocolli, ma anche esperienze personali. Un incontro social consolatorio e di sostegno, in cui i medici hanno trovato nei colleghi sinergia e comprensione. Il libro, curato dalla dottoressa Luisa Sodano, ha la postfazione del noto scrittore-medico Andrea Vitali.
Tra le eccellenze mediche che hanno scritto dal Nordest, la chirurga toracica padovana Giovanna Rizzardi, talento tra i più brillanti nella sua specializzazione, che ha lavorato in prima linea nei reparti Covid dell’ospedale Humanitas Gavazzini di Bergamo.
Un’iniziativa letteraria «per non dimenticare», ma anche un progetto di solidarietà. Gli autori infatti devolveranno tutto il ricavato alle famiglie dei medici morti a causa del coronavirus. Giovanna Rizzardi, che partecipa al progetto con il racconto «Corpo e anima», si è trovata nei giorni di picco del virus ad affrontare a Bergamo una situazione drammatica, come in ogni reparto Covid d’Italia. Scrivere, narrare il proprio vissuto, è diventato consolatorio. «C’erano momenti che in ospedale avevamo anche 28 morti al giorno - racconta la chirurga padovana - . Tutta la città era in lutto. E la paura non ci abbandonava. Ma non ho mai pensato di mollare. Lavoravo in corsia notte e giorno». Un’esperienza forte, che ha segnato la dottoressa Giovanna Rizzardi emotivamente, come è accaduto anche agli altri medici. Il momento peggiore? «Quando mi sono trovata a dare l’estrema unzione ad alcuni pazienti, perchè il sacerdote non ce la faceva a seguirli tutti - ricorda la chirurga - . E la solitudine assoluta di chi si trovava a morire da solo, senza poter rivedere i propri cari. La solitudine spaventava più della morte». Le voci dei medici, nei racconti del libro, si susseguono coinvolgenti, testimonianze di vita, riflessioni personali, drammi che hanno riguardato ognuno. Ma anche narrazioni in cui la fantasia sostiene e trasforma la realtà autobiografica. Tra i racconti dei medici raccolti nel libro, anche quello di un’altra professionista padovana, Marilisa Andretta, chirurga otorinolaringoiatra, che ha partecipato con «Da fuori». E, coincidenza, Marilisa Andretta è la mamma di Giovanna Rizzardi «Ci siamo trovate insieme, a condividere questo progetto». L’obiettivo è «lasciare qualcosa» a chi verrà, ai posteri, di quanto vissuto in prima linea dai medici, tra sofferenza e impegno professionale. Ma anche contribuire alla giusta causa del sostegno alle famiglie di colleghi più sfortunati, che l’impegno contro il coronavirus l’hanno pagato con la vita.
«Sono andata avanti ad oltranza, un giorno dopo l’altro, con tutte le risorse che avevo racconta Giovanna Rizzardi - . E come me tanti colleghi, tanti altri medici».