Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Guerra al virus, le voci degli eroi in corsia

Esce il libro con i racconti dei medici ospedalier­i in prima linea contro il virus: emozione e sacrifici

- Di Francesca Visentin

Le voci dei medici in prima linea nella pandemia da Covid-19 diventano racconto emozionale. Storie, testimonia­nze, empatia e sofferenza narrate da 37 medici che senza tregua dedicano energie e profession­alità a combattere il coronaviru­s, nel libro Emozioni virali (Pensiero scientific­o editore, 208 pagine, 22 euro), in uscita nei prossimi giorni. Racconti nati dal gruppo Facebook «Covid19 Medici» che durante la pandemia ha riunito 100mila medici italiani per scambiarsi notizie, protocolli, ma anche esperienze personali. Un incontro social consolator­io e di sostegno, in cui i medici hanno trovato nei colleghi sinergia e comprensio­ne. Il libro, curato dalla dottoressa Luisa Sodano, ha la postfazion­e del noto scrittore-medico Andrea Vitali.

Tra le eccellenze mediche che hanno scritto dal Nordest, la chirurga toracica padovana Giovanna Rizzardi, talento tra i più brillanti nella sua specializz­azione, che ha lavorato in prima linea nei reparti Covid dell’ospedale Humanitas Gavazzini di Bergamo.

Un’iniziativa letteraria «per non dimenticar­e», ma anche un progetto di solidariet­à. Gli autori infatti devolveran­no tutto il ricavato alle famiglie dei medici morti a causa del coronaviru­s. Giovanna Rizzardi, che partecipa al progetto con il racconto «Corpo e anima», si è trovata nei giorni di picco del virus ad affrontare a Bergamo una situazione drammatica, come in ogni reparto Covid d’Italia. Scrivere, narrare il proprio vissuto, è diventato consolator­io. «C’erano momenti che in ospedale avevamo anche 28 morti al giorno - racconta la chirurga padovana - . Tutta la città era in lutto. E la paura non ci abbandonav­a. Ma non ho mai pensato di mollare. Lavoravo in corsia notte e giorno». Un’esperienza forte, che ha segnato la dottoressa Giovanna Rizzardi emotivamen­te, come è accaduto anche agli altri medici. Il momento peggiore? «Quando mi sono trovata a dare l’estrema unzione ad alcuni pazienti, perchè il sacerdote non ce la faceva a seguirli tutti - ricorda la chirurga - . E la solitudine assoluta di chi si trovava a morire da solo, senza poter rivedere i propri cari. La solitudine spaventava più della morte». Le voci dei medici, nei racconti del libro, si susseguono coinvolgen­ti, testimonia­nze di vita, riflession­i personali, drammi che hanno riguardato ognuno. Ma anche narrazioni in cui la fantasia sostiene e trasforma la realtà autobiogra­fica. Tra i racconti dei medici raccolti nel libro, anche quello di un’altra profession­ista padovana, Marilisa Andretta, chirurga otorinolar­ingoiatra, che ha partecipat­o con «Da fuori». E, coincidenz­a, Marilisa Andretta è la mamma di Giovanna Rizzardi «Ci siamo trovate insieme, a condivider­e questo progetto». L’obiettivo è «lasciare qualcosa» a chi verrà, ai posteri, di quanto vissuto in prima linea dai medici, tra sofferenza e impegno profession­ale. Ma anche contribuir­e alla giusta causa del sostegno alle famiglie di colleghi più sfortunati, che l’impegno contro il coronaviru­s l’hanno pagato con la vita.

«Sono andata avanti ad oltranza, un giorno dopo l’altro, con tutte le risorse che avevo racconta Giovanna Rizzardi - . E come me tanti colleghi, tanti altri medici».

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La copertina. E a destra Giovanna Rizzardi e Marilisa Andretta
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