Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Locride, spot anti-Nord «Jesolo? Rischio covid»
VENEZIA «Venite in vacanza da noi, al Nord ci si ammala». È il senso della pubblicità-choc della Calabria per promuovere la propria regione a dispetto delle altre località turistiche nelle quali - recita il claim della pubblicità promossa dall’Associazione dei Comuni della Locride - si rischierebbe di ritrovarsi in luoghi dove «politiche ambientali e sanitarie suicide, orientate al business, hanno distrutto la sanità e consentito all’inquinamento di esplodere e causato migliaia di morti». Ma in quelle località «con il dilagare dell’epidemia, non sarà più possibile praticare una cultura di massa del turismo con un sistematico sfruttamento del suolo e un impatto ambientale devastante».
Lo spot, della durata di due minuti, esordisce con alcune immagini di spiagge - come Jesolo, Rimini e Rapallo - affollatissime e «dove il distanziamento sociale è una chimera».
La soluzione per godersi le vacanze al riparo da tutte le «magagne» del Nord? Scegliere la Calabria, naturalmente. Perché lì - promettono i Comuni della Locride - «c’è la cultura del rispetto del luogo e del distanziamento sociale». Insomma, a vedere il video promozionale, c’è un’Italia che appare inquinata e inospitale, e un Meridione incontaminato e sicuro.
Lo spot è stato realizzato da Klaus Davi in collaborazione con RTV e l’editore Eduardo Lamberti Castronuovo, e sarà diffuso a livello nazionale sui social network e su alcune tivù locali. Presentando l’iniziativa, Davi ha ribadito come al Nord sia «impossibile praticare il distanziamento sociale. Stiamo uscendo da una pandemia da cui fortunatamente la Calabria non è stata colpita». Quindi, dice il pubblicitario, l’intento è soltanto quello di «ribadire che la Calabria è noCovid».
Almeno per ora, l’autore sta ottenendo l’effetto sperato: sollevare un polverone moltiplicando i clic al video diffuso on-line. Ieri il presidente di Anci Veneto, Mario Conte, è sbottato: «Vergogna, vergogna, vergogna! Non c’è altro commento per questa campagna pubblicitaria che non ha il minimo rispetto di quando successo nelle nostre zone, che ha visto morire medici, infermieri, farmacisti e in alcuni casi anche sindaci che sono stati fino all’ultimo minuto in trincea a fianco dei cittadini. Chi oggi lancia questo spot lucra anche su questo e non porta alcun rispetto per il territorio e per le comunità».
Il presidente regionale dell’associazione dei Comuni (nonché primo cittadino di Treviso) se la prende direttamente con i Comuni della Locride che «dovrebbero imparare dal Veneto, che ha saputo far fronte a un’emergenza straordinaria. Ora ci siamo rimboccati le maniche per far ripartire l’economia e il turismo. Mi lascia senza parole che questa campagna arrivi proprio dai sindaci, che in genere si contraddistinguono per la capacità di fare squadra».
Secondo Conte non c’è alternativa: «La campagna va ritirata e si chieda scusa al più presto non solo ai Comuni del Nord, ma anche a tutti gli operatori turistici che stanno cercando di salvare le loro attività. Dietro queste persone ci sono famiglie e tanti lavoratori che spesso arrivano proprio da quei luoghi che oggi compiono un attacco vile e vergognoso per chi è stato vittima del virus».