Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Terremoto al Vimm, salta Pandolfi
Le accuse di molestie alla base della scelta. «Il professore non ci ha informato dei fatti»
PADOVA Marcia indietro della governance del Vimm di Padova: revocato l’incarico di direttore scientifico al professor Pier Paolo Pandolfi, accusato di presunte molestie sessuali ad Harvard. Ieri il cda del Vimm Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata, convocato d’urgenza in mattinata su richiesta di Università di Padova e Fondazione Cariparo, ha deciso all’unanimità di togliere l’incarico già formalizzato al professor Pandolfi, da giorni al centro di una tempesta che ha portato alle dimissioni in massa per protesta dello Scientific Advisory Board, il comitato di scienziati internazionali (tra cui due premi Nobel) che vigila sull’ente. «La revoca dell’incarico è una decisione presa con profondo rammarico in considerazione delle straordinarie qualità scientifiche di Pandolfi e del potenziale di sviluppo della ricerca che avrebbe garantito ai più alti livelli - fa sapere uno scarno comunicato del Vimm -, ma si rende necessaria, dopo aver appreso la vicenda nella quale Pandolfi è stato coinvolto all’Università di Harvard e di cui la Fondazione non era stata informata». Il presidente Vimm Francesco Pagano, ieri per tutto il giorno non ha voluto rispondere e commentare il prologo della vicenda. Delegando il suo pensiero a poche righe: «La Fondazione, alla luce dei valori che caratterizzano la sua attività, non può trascurare la vicenda di cui il professor Pandolfi è stato protagonista, senza pregiudicare l’immagine e la reputazione dell’Istituto, dei suoi ricercatori e dei sostenitori».
In pochi giorni quella che sembrava una posizione granitica a difesa di Pandolfi della presidenza Vimm, si è sgretolata davanti all’ammissione dell’affaire #MeToo dello stesso scienziato. E dopo la testimonianza della ricercatrice che l’ha denunciato, riportata ieri dal Corriere della Sera. «Siamo molto soddisfatti della decisione unanime presa dal Cda del Vimm – dice Rosario Rizzuto, il rettore dell’Università di Padova –. Una scelta che afferma, ancora una volta, l’importanza di etica e rispetto per le donne come valore
fondante del nostro ateneo e dell’intera società. Il Vimm esce da questa situazione come istituzione di ricerca autorevole e prestigiosa, com’è e come merita di essere riconosciuta».
Un incontro non facile quello del cda di ieri mattina, in cui più di qualcuno si aspettava le dimissioni del professor Pagano, che fino a lunedì dichiarava: «A me interessa il valore scientifico di Pandolfi. Non rinuncio al suo cervello per queste cose qui». Riferendosi alle accuse di molestie e ricatti sessuali. Ma il presidente del Vimm, rispondendo al cda, si è difeso sostenendo di non essere stato informato del caso, nè da Pandolfi, nè da Harvard. «Non ci aveva detto nulla». Secondo la presidenza, Pandolfi avrebbe quindi nascosto di essere stato allontanato da Harvard per molestie e l’indagine interna che ne è seguita. Al Corriere della Sera lo scienziato si era giustificato dicendo: «Solo una sbandata sentimentale. Ho sbagliato e ho chiesto scusa». Scuse mai arrivate alla diretta interessata, la ricercatrice di Harvard. «È stato un comportamento prevaricante, molesto e ricattatorio durato più di otto mesi - ha dichiarato lei al Corriere della Sera - . E di sicuro lui non si è mai scusato».
Patrizia Zantedeschi, psicologa presidente del Centro Veneto Progetti Donna, che riunisce varie strutture antiviolenza del Veneto, commenta: «Dalla mia esperienza al Centro Antiviolenza ho imparato che le molestie sul lavoro, che avvengono perciò in una relazione di potere, sono devastanti per la vita delle donne che le subiscono. Il dibattito su questi fatti spesso ignora i sentimenti, le difficoltà e le sofferenze delle donne che di questi reati sono le vittime. Per questo, le donne spesso preferiscono tacere, non denunciare. Nel caso che ha coinvolto il mondo scientifico padovano, emerge l’immagine di un uomo di potere, con un ruolo di rilievo, accusato di molestie, ma che si dichiara vittima di “uno sbandamento emotivo”, definito “romantico”».
Antonella Viola, immunologa, direttrice della Città della Speranza, che aveva espresso solidarietà alla ricercatrice con una lettera in cui raccontava di essere stata a sua volta vittima di molestie, commenta: «Alla luce di quanto successo la revoca di Pandolfi era l’unica decisione saggia da prendere».
Il mondo scientifico internazionale ora attende ulteriori rivelazioni sul «caso Pandolfi», già annunciate nel numero di luglio di «Nature», che anticipa di avere intervistato altre vittime dell’illustre scienziato.