Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
No al bilancio si attende il Mit Brugnaro: pochi investimenti
VENEZIA «Avevano la terza opportunità per dimostrare che il futuro dei porti di Venezia e Chioggia è più importante di qualsiasi tattica di breve periodo o questione di natura personale. Ma hanno scelto un’irrazionale intransigenza». Pino Musolino è arrabbiato e deluso dopo che ieri mattina, come previsto, l’ultima seduta possibile del comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale da lui presieduta è stata «disertata» da Maria Rosaria Campitelli e Fabrizio Giri, gli altri due membri nominati da Regione e Città metropolitana. Ieri scadeva infatti il termine per l’approvazione del bilancio e a termini di legge Musolino dovrebbe essere sostituito da un commissario. Ma da Roma non arrivano indicazioni precise, in attesa che la Direzione di vigilanza sui porti finisca quelle verifiche richieste dal ministro Paola De Micheli e che si pronunci anche l’Avvocatura dello Stato. Il futuro di Musolino pare comunque in bilico e già pochi scommettevano su una sua riconferma: anche ieri la comunità portuale veneziana e Confetra hanno espresso la loro amarezza, ma senza difendere il presidente, quanto piuttosto sottolineando i rischi per il futuro degli scali. «I presidenti passano, a restare sono i problemi burocratici e infrastrutturali del porto dice il presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese - Basta polemiche: bisogna scavare, bisogna decidere dove mettere le grandi navi». Il sindaco Luigi Brugnaro ha invece per l’ennesima volta respinto la tesi dell’«agguato» politico: «Il bilancio è in salute? Se non scavano i canali, se non si fa niente... - attacca - Bisogna rilanciare il porto, ci sono tante cose che non sono state fatte». (a. zo.)