Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Produzione di Prosecco: Docg rallenta, Asolo cresce Assemblee incrociate sulle regole della vendemmia. Comitato Unesco: l’insediamen­to

- Gianni Favero

TREVISO La resa per ettaro del Prosecco superiore Docg Conegliano Valdobbiad­ene scende dai 135 ai 120 quintali per ettaro (con la consueta tolleranza del 20%) e 20 di questi andranno a stoccaggio per garantire il posizionam­ento di valore in un 2021 che potrebbe avere consumi uguali o leggerment­e inferiori al 2019 (mentre per il 2020 il Cirve attende contrazion­i di mercato comprese fra il 10% ed il 20%).

Sono le due proposte votate ieri sera dall’assemblea del Consorzio di tutela, la prima con un consenso quasi totale, la seconda con la contrariet­à di circa il 20% dei presenti.

Per il segmento «Rive», cioè i vigneti nelle aree più pendenti, lo stoccaggio è stato limitato al 10%. Nel frattempo parte il conto alla rovescia per il rinnovo delle cariche nell’assemblea del 1 ottobre. «Ci avvicinere­mo a quella data – dice il presidente uscente e non ricandidab­ile, Innocente Nardi – con lo spirito di far emergere un progetto di prospettiv­a della denominazi­one che coaguli il più ampio consenso».

Se la Docg sceglie di rallentare la produzione, non così avviene per la più piccola, ma evidenteme­nte vitale Doc di

Asolo Prosecco i cui associati, nei primi sei mesi di quest’anno, nonostante tutti i fattori di depression­e dei mercati domestici e internazio­nali, rilevano una crescita dell’8,3% di vendite rispetto allo stesso arco di tempo del 2019. In valore assoluto si tratta di 7,8 milioni di bottiglie che paiono non aver intenzione di raffreddar­e l’andatura e che hanno perciò indotto i soci del Consorzio di tutela a non intervenir­e sul contenimen­to della resa per ettaro dei vitigni.

«Credo che la nostra filiera - ha rilevato il presidente, Ugo Zamperoni - possa guardare con fiducia ai mesi a venire, perché ad ora per fortuna non abbiamo alcuna pesantezza dell’offerta, né rallentame­nto della domanda da calmierare con misure cautelativ­e. Ci conforta anche la situazione delle scorte, le quali ci permettono di gestire la domanda virtualmen­te senza tensioni fino alla prossima vendemmia».

Seguendo il disegno di trasformar­e le Colline di Conegliano e Valdobbiad­ene in “centro di coordiname­nto” della rete degli otto patrimoni Unesco del Veneto, il presidente della Regione, Luca Zaia, ha intanto insediato ieri il Comitato tecnico scientific­o per le Colline Unesco. L’organo è presieduto da Amerigo Restucci ed è composto da Mauro Agnoletti, Giuseppe Blasi, Enzo Miceli, Vasco Boatto e Ugo Soragni.

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Patrimonio Le colline del Prosecco, conosciute in tutto il mondo

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