Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Baciate Bpvi, «duello» sul consiglio
VICENZA ( f.n.) La registrazione è del cda del 18 giugno 2013. Da un lato la voce del presidente, Gianni Zonin, dall’altro quella del vicedirettore Emanuele Giustini. Il dialogo è prima del consiglio e viene registrato perché, spiega Giustini, ieri nella parte finale della sua deposizione durata tre udienze al processo per il crac della Popolare di Vicenza, la registrazione dei cda veniva accesa mezz’ora prima dell’inizio. Nel colloquio, che Giustini aiuta a ricostruire, Zonin gli affida la gestione del rapporto con un imprenditore catanese, Riccardo Coffa, che saltando Banca Nuova, si è rivolto direttamente a Zonin. Chiede cinque milioni ma con 2-3 ci prende azioni, dice Zonin a Giustini. «Ma attenzione perché questo chiacchiera», raccomanda Zonin. Sarà anche perché messo sull’avviso dal presidente, forse, che il dirigente fa finire su un binario morto la «baciata» parziale. Un caso tra i tanti portati, e spiegati in aula con le registrazioni dei cda, dalla difesa di Giustini, gli avvocati Oreste Dominioni e Concetta Miucci, per mostrare che il cda sapeva della prassi dei finanziamenti per acquistare e ne discuteva tranquillamente, come fatto assodato. Che però non veniva trascritto sul verbale cartaceo.
Come pratica tipica tra le tante usate per far girare, in tutti i modi, baciate o no, lettere di riacquisto o no, le azioni che, a 62,5 euro, tutti volevano vendere e nessuno comprare. Com’è nel caso in cui il dg Samuele Sorato, il 28 ottobre 2014, spiega che, data la crisi e la difficoltà di accettare una rata più pesante, diventa sempre più difficile «appiccicare» le 100 azioni per 6.250 euro, aumentando gli importi, ai mutui casa per i soci. Diventati anche quelli un modo per piazzare mini-baciate. E Giustini fa notare il «rispetto al 2012» di Sorato: fa capire che quella prassi va avanti almeno da due anni.
Proprio sul senso da dare alle parole delle registrazioni si è avviato una sorta di duello nel controesame tra Giustini e il difensore di Zonin, Enrico Ambrosetti. «Ma dell’operatività di altre popolari avete mai parlato? Di Veneto Banca? Della Sondrio?» gli chiede. «Ho lavorato a Lodi e in Popolare Verona ma le ho trovate a Vicenza - è la replica di Giustini -. L’unica cosa che seppi da Sorato era che anche Consoli le faceva».