Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Casa Fenzi, tutti in cassintegrazione
Dopo i morti e le inchieste, nuovo choc per i dipendenti della Rsa di Conegliano
CONEGLIANO Non bastavano i lutti, le morti sospette legate al virus e le undici inchieste. Ieri Casa Fenzi, a Conegliano, è tornata sotto i riflettori dopo che ha deciso di mettere in casa integrazione i 42 dipendenti della cooperativa Promozione Lavoro.
La Cgil alza barricate e promette battaglia: «Questa decisione è inaccettabile, vengono scaricati i costi di quanto accaduto sul personale – attacca Marta Casarin, segretaria della Fp.
CONEGLIANO Durante l’epidemia hanno assistito gli anziani ospiti della casa di riposo, hanno collaborato a contenere i contagi, si sono impegnati per tre mesi difficilissimi.
Ieri Casa Fenzi, a Conegliano, ha deciso di mettere in cassa integrazione i 42 dipendenti della cooperativa Promozione Lavoro. La motivazione? Necessità di «ridurre i costi al fine di compensare le mancate entrate», ma l’effetto è che gli operatori sono stati messi alla porta. La Cgil promette battaglia: «Questa decisione è inaccettabile, vengono scaricati i costi di quanto accaduto sul personale – attacca Marta Casarin, segretaria della Fp -. L’appalto è stato congelato fino al 31 dicembre. E proprio a Casa Fenzi, una delle strutture più colpite dall’epidemia e ora sotto indagine della magistratura. Gli operatori socio sanitari sono le nuove “vittime”. Prima li chiamavano eroi, adesso ricevono il ben servito».
La questione è delicata: nelle case di riposo le misure anti-Covid hanno bloccato l’ammissione di nuovi ospiti, creando un buco profondo nelle rette. E la risposta a Casa Fenzi è mettere in cassa integrazione gli operatori della coop: «Va ripensato l’intero sistema dell’assistenza, affrontando la questione dell’internalizzazione del personale. Garantire la qualità del servizio è fondamentale – continua Casarin mantenendo l’organico per alleggerire il carico di lavoro in una fase non ancora facile. Dopo l’accaduto, la mancanza di serietà e di responsabilità verso i lavoratori può solo dare fiato a chi vorrebbe commissariare l’ente».
La Rsa di Conegliano è diventata, purtroppo, uno dei simboli dell’epidemia Covid: undici fascicoli per altrettante morti sospette aperti dalla procura di Treviso, per «omicidio colposo a carico di ignoti», dieci anziani ospiti e un operatore, il 54enne Angelo Fantucchio (che era dipendente della coop).