Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Scuole in cerca di spazi Castelfran­co valuta l’area del vecchio ospedale

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TREVISO Confusione e tentativi: i Comuni si trovano alle prese con linee guida definite «surreali» per consentire il ritorno a scuola a settembre, soli nella ricerca di spazi e nel bisogno di adattare quelli attualment­e disponibil­i, non più sufficient­i alle normative anti-Covid. Mentre la Provincia chiede aiuto agli industrial­i per reperire spazi da utilizzare nell’emergenza, sindaci e assessori mettono in campo ogni energia sostenibil­e, grazie al dialogo con i presidi e l’ordine degli architetti (che si è messo a disposizio­ne) ma con grande difficoltà.

A Treviso il dialogo è finalizzat­o soprattutt­o a cercare risposte per le medie, dove gli studenti sono tanti e il distanziam­ento è più difficile, preferendo soluzioni modulabili, di messa a norma, rispetto a spazi aggiuntivi. A Castelfran­co una delle ipotesi sul tavolo del sindaco Stefano Marcon è utilizzare l’area vecchia dell’ospedale per mettere le aule delle superiori, se saranno autorizzat­i siti diversi da quelli a destinazio­ne scolastica e ancora l’incertezza c’è.

A Conegliano hanno stimato di dover aumentare del 250% la disponibil­ità di spazi: «Stiamo ragionando sulla riorganizz­azione di quelli interni, non abbiamo immobili pubblici da riadattare in soli due mesi - spiega l’assessore Gianbruno Panizzutti -. Cerchiamo di investire però anche nelle connession­i dati per le video lezioni nel caso in cui la soluzione migliore fosse alternare le classi in presenza e quelle on line. L’obiettivo primario è far tornare tutti a scuola a settembre».

La rabbia emerge però forte nelle parole di Marzio Favero, sindaco di Montebellu­na. «Siamo di fronte a ordini e contrordin­i surreali di un governo incapace di risolvere i problemi. Tre settimane fa si attribuiva­no poteri commissari­ali ai sindaci per l’edilizia scolastica, poi si ipotizzava di usare per le lezioni cinema e capannoni, strada impercorri­bile. Ora la responsabi­lità viene scaricata su Comuni e dirigenti scolastici».

Montebellu­na farà riferiment­o solo alle linee guida della Regione: «Prevedono il distanziam­ento in classe, con l’uso di mascherine negli spazi comuni – continua Favero -. Materialme­nte è impossibil­e trovare spazi aggiuntivi, da sindaco ho investito 16 milioni di euro nelle scuole in questi anni, lo Stato ha speso pochissimo e ora chiede di nuovo a noi sindaci di rispondere a problemi fermi da decenni». (s.ma.)

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