Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Morire a vent’anni per un tuffo Gli amici piangono Luna e Nabil
Lei, nata a Treviso e cresciuta a Brera. Lui, straniero con il Veneto nel cuore
TREVISO Prima di trasferirsi a vivere in Germania, aveva trascorso l’infanzia a Treviso Luna Fiorio, la giovane che avrebbe compiuto 22 anni ieri, morta lunedì dopo essere precipitata da una roccia della Grotta Urlante, sull’Appennino Romagnolo.
A Treviso era invece cresciuto e sognava di costruirsi un futuro Nabil Rezzou 20enne di origine marocchina vittima di un incidente in mare a Jesolo. Due giovani vite spezzate da un destino tragico. Luna era nata a Treviso da Stefano Fiorio, pilota di linea veronese, e mamma Monika di origine tedesca. La famiglia abitava nel quartiere Fiera, e Luna aveva frequentato la scuola elementare Volta.
Con la separazione dei genitori, però, la giovane insieme alla mamma e alla sorella Noah si era trasferita in Germania, nei pressi di Brema. Studiava sociologia all’università di Bielefeld, ma l’Italia le era rimasta nel cuore ed è qui che è voluta tornare con il programma di studi Erasmus. Un anno trascorso all’università di Bologna che si sarebbe concluso a settembre. Lunedì insieme agli amici ha raggiunto la piscina naturale della Grotta Urlante, a Premilcuore, meno di 800 abitanti sull’Appennino romagnolo a 40 chilometri da Forlì. Anche se la balneazione è vietata in molti si tuffano dalle rocce circostanti nelle acque cristalline. E così hanno fatto anche Luna e i suoi amici. La 21enne
Iniziative Luna è ricordata dagli amici sui social e per Nabil c’è già la raccolta fondi per i funerali
però è scivolata facendo un volo di 13 metri e sbattendo la testa sulla roccia. Inutili i soccorsi, è morta qualche ora dopo. A dare l’annuncio alla madre la polizia di Bielefeld contattata dall’ambasciata tedesca a Roma. Anche il padre Stefano è stato contattato all’estero dove si trovava per lavoro.
«Luna da bambina era un fiume in piena, sempre sorridente – racconta l’amico d’infanzia Brando Casagrande -. Dopo che si era trasferita abbiamo tenuto i contatti su Facebook siamo tutti addolorati per questa tragedia».
Anche per Nabil Rezzou la tragedia si è consumata con un bagno fatale, nelle acque di Jesolo il 24 giugno. In spiaggia era arrivato con gli amici che rivedeva dopo un anno passato a Londra a lavorare come pizzaiolo. Durante il bagno era quasi affogato. I bagnini erano riusciti a salvarlo, ma il 20enne non si è mai ripreso e lunedì si è spento. Il giovane viveva a San Biagio di Callalta con i genitori e la sorella, ai quali ora stanno pensando gli amici che hanno avviato una raccolta fondi. Tramite una piattaforma di crowdfunding vorrebbero raccogliere denaro da donare alla famiglia per sostenerla in questo triste momento e con le spese dei funerali che dovrebbero svolgersi a Marghera anche se la data non è ancora stata fissata.